Elezioni Abruzzo: sondaggio AffariItaliani.it: “Lega boom, vince il Cdx. M5S 2°, crollo del Pd“

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Anche il sondaggio SWG, nella sua ultima rivelazione diffusa oggi 25 gennaio, conferma il trend: centrodestra al 39%, M5S al 32,2% e centrosinistra al 28,2%. Ad un giorno dallo stop ai sondaggi pubblici e a 16 giorni dalle elezioni, è il sito affariitaliani.it a rendere pubbliche le “estimation” di voto degli abruzzesi secondo un “un’analisi innovativa sugli ultimi trend elettorali”.

Le vaghe premesse fornite dallo stesso sito indurrebbero alla cautela. Se non fosse che i dati sono molto vicini ad un altro sondaggio effettuato da Tecnè il 17 gennaio e che gira da giorni nei palazzi. Nel dettaglio, le “estimation” di affaritaliani.it parlano di una “vittoria netta del Centrodestra con la Lega primo partito della coalizione. Movimento 5 Stelle al secondo posto, Centrosinistra e Pd in caduta libera.”

In particolare, il Centrodestra con Marco Marsilio è dato al 40-42%; Il Movimento 5 Stelle con Sara Marcozzi al 32-34% e il Centro sinistra con Giovanni Legnini che ferma il suo recupero al 24-26%.
Per quanto riguarda i partiti di centro destra, la Lega è data al 22-24%; Forza Italia al 7-9%; Fratelli d’Italia 5-7%.

Per il centro sinistra la lista Legnini presidente otterrebbe un 6-8% mentre il Partito Democratico si fermerebbe al 11-13%, andando addirittura peggio del minimo storico registrato alle ultime elezioni politiche.

Sempre per il centro sinistra è interessante notare che le altre sei liste in appoggio a Legnini raggiungerebbero con difficoltà il 2%. Se questi dati fossero confermati, significherebbe che Legnini è riuscito sì a spiazzare tutti in prima battuta presentando il maggior numero di liste in suo appoggio, ma queste sarebbero state composte in fretta e furia più da semplici comparse che da veri e propri candidati portatori d’acqua, ossia di voti.

Bisogna sottolineare che l’”innovativo” metodo con il quale affariitaliani.it ha effettuato queste “estimation” di voto rimane un mistero. Quindi la prudenza è d’obbligo anche se, confrontando i dati del Sondaggio di Tecné, effettuato una settimana dopo la presentazione delle liste e diffuso anche sui social da simpatizzanti del centro destra, danno Marsilio al 39% (37%-41%), la Marcozzi al 36% (34%-38%) e Legnini al 24% (22%-26%). Risultatiti molto simili che suscitano il malizioso sospetto che affaritaliani.it per la sua “estimation” si sia molto ispirata al precedente sondaggio di Tecnè.

Un altro indizio sulla frenata del recupero del Centrosinistra di Legnini viene indirettamente dal quotidiano Il Centro, da subito forte sostenitore dell’ex vice presidente del CSM tanto da anticipare l’ufficializzazione della sua tormentata candidatura. Ad un giorno dallo scadere del divieto per la pubblicazione dei sondaggi, infatti, la più diffusa testata giornalistica abruzzese non ha pubblicato ancora alcun sondaggio sulle intenzioni di voto. E’ solo una speculazione, ma verrebbe proprio da pensare che Legnini al momento non abbia in mano alcun dato al quale fare aggrappare le speranze dei suoi sostenitori per una, a questo punto, poco probabile elezione.

Un ultimo dato degno di nota del sondaggio realizzato da Tecnè (metodologia: CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DELLA POPOLAZIONE MAGGIORENNE RESIDENTE IN ABRUZZO; NUMEROSITÀ DEL CAMPIONE: 1.000 CASI; METODO DI RILEVAZIONE: CATI – CAMI – CAWI; MARGINE DI ERRORE: +/- 3,1% A LIVELLO REGIONALE) è la gran voglia “di un cambiamento rivoluzionario” da parte degli abruzzesi.

Alla domanda: “cosa si aspettano che faccia la politica per risolvere effettivamente i problemi dell’Abruzzo?”, il 48% degli abruzzesi avrebbe risposto “un cambiamento netto e veloce,
 una rivoluzione, rispetto al passato”; il 44% vorrebbe “cambiare ma senza proclami irrealizzabili, con competenza, onestà e buona volontà, sapendo che occorre tempo”; e solo il 10% sarebbe favorevole a “continuare sul percorso di riforme già avviato in questi anni, perché un tratto di strada già è stato fatto”.

Solo dieci giorni fa ci chiedevamo scettici quanti abruzzesi fossero disposti ad un voto rivoluzionario. Ma quel 48% certificato da Tecnè ci dice che eravamo stati un pò troppo pessimisti con gli abruzzesi e troppo ottimisti con Legnini. Ma val bene la pena sbagliare se significa tornare a sperare in un risultato finale clamoroso, che oggi sembrerebbe ancora alla portata.

Laquilablog, 25 gennaio 2019

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