L’FBI può accedere ai dati di WhatsApp e iMessage  

FBI può accedere ai dati di WhatsApp e iMessage  

L’FBI può accedere ai dati di WhatsApp e iMessage in tempo reale mentre Telegram batte la sicurezza delle app di messaggistica.

Un documento non classificato mostra che l’FBI può raccogliere dati legalmente e con relativa facilità dalle chat private di WhatsApp e iMessage.  

I dettagli sono stati rivelati per la prima volta a gennaio.

Il documento è stato ottenuto dall’organizzazione no profit Property of the People, che si occupa di verificare la trasparenza del governo americano.  Che tramite il controllo di alcuni documenti ottenuti dalle varie agenzie attraverso una regolare richiesta Freedom of Information Act (FOIA).

Si tratta di un tipo di richiesta prevista dal 1967 che dà ai cittadini il diritto di ottenere l’accesso ai documenti di qualsiasi agenzia federale.

Dopo avere ottenuto il documento, datato 7 gennaio 2021, Property of the People lo ha pubblicato sul proprio sito e lo ha consegnato alla testata Rolling Stones.

Il documento è intitolato “Accesso legale” e l’intestazione descrive “La capacità dell’FBI di accedere legalmente al contenuto e ai metadati delle app di messaggistica sicura“.

Il documento non è classificato, ma è indicato come “solo per uso ufficiale” e “riservato alle forze dell’ordine”.

WhatsApp produce metadati tra cui elenchi di contatti, tempo dei messaggi e identità ogni 15 minuti – se consegnato una richiesta di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine.  

Telegram legalmente deve solo fornire la tua data di registrazione – la minor quantità di dati rispetto a tutte le altre principali app di messaggistica.  

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