L’influencer marketing è oggi un settore enorme; aziende di tutto il mondo spendono un sacco di soldi per queste partnership (si parla di 16,4 miliardi di dollari nel 2022).
Ma questi investimenti sono davvero redditizi?
Una recente analisi dell’Harvard Business Review, condotta su oltre 5.800 post di influencer, ha identificato sette variabili chiave che influiscono sul ROI (Return Of Investment, “ritorno sull’investimento”) dell’influencer marketing.
Vediamo quali sono.
Le prime quattro sono caratteristiche dell’influencer, le altre tre dei singoli post.
#1 (non sorprendentemente) numero di follower. Un influencer con un grande seguito non solo ha una portata maggiore, ma è anche visto come più popolare e credibile, generando così tassi di coinvolgimento e ROI più elevati.
#2 frequenza dei post. Gli influencer che postano di rado non sono visti come fonti di informazioni aggiornate. Tuttavia, postare troppo frequentemente può ingombrare i feed dei follower e addirittura infastidirli. Di conseguenza, i brand che ottengono il ROI più elevato collaborano con influencer con un livello medio di attività di pubblicazione, ovvero circa cinque post a settimana.
#3 aderenza follower-brand. Cioè quando i follower di un influencer sono interessati ad argomenti correlati al marchio.
Stranamente, i marchi con il ROI più alto collaborano con influencer con un livello medio di questa caratteristica (come per la frequenza); cioè, non troppo poco e non troppo. Dall’analisi, il livello ottimale si ha quando circa il 9% dei follower di un influencer ha interessi che coincidono con il marchio sponsor. Probabilmente perché, se i follower sono troppo interessati ad un argomento correlato al marchio, i post dell’influencer competeranno con moltissimi contenuti simili.
#4 originalità. Mentre alcuni influencer condividono molti contenuti creati da altre persone o marchi, altri pubblicano soprattutto contenuti originali. Gli influencer che pubblicano una percentuale maggiore di contenuti originali tendono a distinguersi maggiormente, ad attirare più attenzione e ad apparire più competenti e autentici. Ciò determina un aumento del 15,5% del ROI.
#5 positività. Uno degli elementi più difficili di ogni campagna di marketing è il tone of voice. Ci vuole equilibrio: i consumatori sono più propensi ad essere coinvolti con post dal tono positivo, ma se un post è così esagerato da sembrare falso, i consumatori potrebbero non reagire altrettanto bene.
#6 link. I post che includono link agli account dei social media o alle pagine web di un marchio ottengono, ovviamente, risultati significativamente migliori (il ROI aumenta dell’11,4%). Ciò è dovuto anche al fatto che questi link offrono ai consumatori importanti informazioni aggiuntive sul contenuto, rendendoli così più propensi all’acquisto.
#7 nuovo prodotto. Attenzione: si può essere tentati di rivolgersi agli influencer per promuovere il lancio di un nuovo prodotto, ma la ricerca suggerisce che potrebbe rivelarsi un approccio controproducente. Secondo lo studio, il ROI dei post di influencer che annunciano nuovi prodotti è inferiore del 30,5% rispetto a post equivalenti che non riguardano il lancio di novità.
Fonte: StudioSamo