Elezioni Abruzzo, D’Ambrosio imbucato nelle liste: scoppia la prima grana della “maggioranza” di D’Alfonso. E a L’Aquila, Arduini adesso trema

Il ritorno delle autoblu Ddalfonso

Manca un mese alle elezioni regionali, ma nel centrosinistra di Luciano D’Alfonso scoppia già la prima grana politica con il caso della candidatura a sorpresa dell’ex sindaco di Pianella, Giorgio D’Ambrosio, imbucato all’ultimo minuto nella lista civica Centro Democratico. Inevitabile lo sconcerto tra gli altri candidati del partito di Tabacci, che ora minacciano di dimettersi in massa. Esterrefatti  anche i democratici di Pescara che, dopo aver rinunciato ad un importante seppur discusso portatore di voti come D’Ambrosio, se lo sono visti piazzare a sorpresa nelle liste di un piccolo partito di centro, con il rischio di far perdere un seggio importante proprio al PD.

«Mi rimetto alle decisioni del partito (il Pd, fino a solo due giorni fa, ndr.)», aveva infatti assicurato lo stesso D’Ambrosio per rassicurare gli alleati. Ieri a mezzogiorno, per non smentire i metodi che lo resero famoso come importante esponente  del controverso “partito dell’acqua” ai tempi della sua presidenza all’ATO pescarese, D’Ambrosio ha spiazzato tutti infilandosi nella lista del Centro Democratico, smentendo anche gli impegni presi con Luciano D’Alfonso.

«Il Partito Democratico considera il comportamento di Centro Democratico grave e scorretto per aver candidato, all’oscuro della coalizione, Giorgio D’Ambrosio la cui candidatura è stata rifiutata dal Pd per ben due volte», spiega il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci a Il Centro. «Al momento per il Pd, per la coalizione di centrosinistra e per il candidato presidente Luciano D’Alfonso, i candidati sono 239 e non 240». Altre voci interne al partito parlano di una imminente espulsione.

«Ora sono candidato e vado avanti perché la mia candidatura non è ‘ritirabile’», ha dichiarato D’Ambrosio che prosegue: «Vogliono fare uscire Centro Democratico dalla coalizione? Così perdono le elezioni. Io sono di fatto uscito dal Pd» spiega «rispetto il codice etico e nessuno si può permettere di processarmi». Se il buongiorno si vede dal mattino, l’eventuale futura maggioranza di D’Alfonso inizia sotto i peggiori auspici. Come per altro è già accaduto infinite volte nella nostra Regione.

La candidatura “a sorpresa” di D’Ambrosio, con un’eventuale sua elezione, rischia di minare seriamente la futura maggioranza di centro sinistra, costretta a fare i conti con un alleato a dir poco scomodo, per di più libero da qualsiasi guinzaglio del suo ex partito. Una mossa, quella di D’Ambrosio, assolutamente imprevedibile e che adesso rischia di avere sere ripercussioni anche a L’Aquila. Il candidato aquilano del Centro Democratico, Giampaolo Arduini, con D’Ambrosio candidato a Pescara, vede ridursi sensibilmente le possibilità di essere eletto. La mossa di Tabacci di nominare coordinatore regionale del partito Angelo Di Paolo, ex assessore di Chiodi, sembrava aver definitivamente sgombrato il campo da pericolosi candidati competitor di Arduini. Ma, adesso, per far cassa dei voti a livello regionale, Arduini dovrà sperare di prendere più voti di D’Ambrosio- cosa non facile- o che lo stesso vada talmente forte da far guadagnare almeno due seggi al Centro Democratico di Tabacci, ipotesi altrettanto difficile.

L’Aquilablog.it, 27 aprile 2014

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