L’Aquila, Centi Colella: perso un finanziamento per 5 milioni di euro. Il Cus porta le carte in Procura
Ieri è stata una delle giornate più buie della storia dell'era Cialente, ma arriva oggi una nuova grana giudiziaria per il Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Francesco Bizzarri, presidente del Cus L’Aquila, ha presentato un esposto in Procura a tutela dell’immagine dell’ente che rappresenta e per il danno economico che avrebbe subito per l’inconcludenza dell’Amministrazione comunale.
Il motivo della denuncia risiede nel mancato finanziamento da parte del Credito Sportivo di un mutuo per la realizzazione del “I stralcio funzionale del progetto che prevede la costruzione di nuovi impianti sportivi, ristrutturazione delle strutture esistenti ed installazione di un impianto fotovoltaico di potenza 920,50kwp a L’Aquila presso gli impianti sportivi “Centi Colella”.
"Dopo varie lettere di sollecito da parte del Cus per l’approvazione del progetto e il rinnovo della convenzione, alla data del 31 dicembre 2011, il Comune non aveva ancora ottemperato e così il Credito Sportivo ha archiviato la richiesta di finanziamento, trascorsi due anni concessi alle società sportive per la definizione delle istruttorie", spiega Francesco Bizzarri.
La vicenda, in realtà, è lunga e prende il via nell’ottobre 2009, nell’immediato post-terremoto, quando il Cus L’Aquila presenta un progetto per l’ampliamento e il miglioramento delle strutture sportive a Centi Colella di proprietà del Comune, che lo stesso Cus gestisce dal 1986. I danni per la struttura sportiva e per l’occupazione di quella che era la seconda più grande tendopoli dell'emergenza sisma, dopo quella di piazza d’Armi, ammontavano a più di un milione di euro.
Il Progetto “Cittadella dello Sport”, ristrutturazione ed ampliamento centro sportivo Centi Colella per € 14.791.722, prevedeva la realizzazione di campo di calcio a 11 (100x60 mt) in erba artificiale e in terra battuta; 2 campo polivalenti (34x17 mt) in sintetico; 1 pistino di atletica leggera indoor in gomma sintetica (60 mt per 6 corsie); 4 campi da bocce coperti (27,50 x 3 mt); 1 campo da calcio a 8 (55x35 mt); 1 palestra boxe (9x9,50 mt); spogliatoi e servizi; tribune per 1126 spettatori; servizi igienici pubblici; locali di primo soccorso, ingressi, biglietteria, uffici, sale riunioni, bar; depositi, locali tecnici e impianti tecnologici.
Il progetto fu approvato il 7 luglio 2010 dal Coni e inviato contestualmente all’ufficio Urbanistica del Comune per le procedure di competenza. Vittorio Fabrizi (dirigente del Servizio Ripianificazione politiche del territorio ed ambientali), in una nota, confermò la massima collaborazione per l’“attuazione di un intervento che possa essere considerato polo didattico sviluppante prestazioni energetiche di eccellenza con risparmio delle risorse, controllo dell’inquinamento ed un corretto inserimento paesaggistico”.
Tutto sembrava filare liscio e l’8 ottobre dello stesso anno il Sindaco comunicava al Credito Sportivo la concessione di una fideiussione pari a 4 milioni di euro per il progetto del Cus, rassicurando che tutte le pratiche stavano seguendo l’iter amministrativo per l’approvazione definitiva.
In data 5 gennaio 2011, il Credito Sportivo approvava definitivamente l’accettazione del finanziamento di 5 milioni di euro a due condizioni: che il Comune procedesse all’approvazione del progetto e che venisse sottoscritto il rinnovo della convenzione con il Cus (ad oggi ancora in scadenza) per 20 anni. Ma arrivati al 31 dicembre del 2011 del progetto non se ne sa più nulla e arriva la revoca del finanziamento del Credito Sportivo.
Qualcosa deve essere cambiato nel fantomatico piano di ricostruzione gelosamente custodito dal Sindaco Cialente da quando prese quell'impegno con il Credito Sportivo. Probabilmente interessi diversi hanno portato il Comune a moltiplicare gli investimenti presso altre strutture, fino ad arrivare alla paradossale situazione di perdere finanziamenti per una struttura come il Centi Colella, che da anni accoglie con successo gli allenamenti per diverse discipline sportive, e chiudere l’accesso al pubblico dei campi di Piazza d’Armi per creare anche lì una piccola struttura super accessoriata riservata ai soci non si sa bene ancora di quale associazione sportiva.
Per quanto ancora la città potrà sopportare una programmazione della ricostruzione così costosa, improvvisata e inconcludente?
L'Aquilablog.it, 9 gennaio 2014
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