L’Aquila: continua l'operazione 'fumo negli occhi' del Comune

collemaggio

di Maria Cattini - Operazione “fumo negli occhi”: così, tra il serio e il faceto, è stata ribattezzata nei corridoi del Comune l’unica linea politica che l’Amministrazione di centrosinistra sembra in grado di portar avanti in questi ultimi mesi. D’altronde, solo i dipendenti e i dirigenti comunali che hanno accesso diretto alle carte, possono conoscere la vera distanza tra la realtà e i mirabolanti annunci ad effetto che il duo Cialente/Pezzopane stanno generosamente dispensando nel corso delle loro numerose conferenze stampa.

Annunci spesso utilizzati per nascondere le vere notizie oppure, in altri casi, affidati all’ingenuità di alcuni personaggi inconsapevoli delle magre figure che rischiano di fare. Come l’assessore Emanuela Iorio che, grazie ad anni di esperienza nel reparto di pediatria dell’ospedale dell’Aquila, per il Sindaco Cialente è sembrata subito la persona più qualificata alla quale affidare annunci su temi che chiaramente non conosce, come lo sport e l’aviazione civile.

Basti pensare alla sua recente decisione di limitare l’ingresso ai tesserati all’unica area verde attualmente usufruibile di Piazza d’Armi. Oppure all’ennesimo ritardo sui lavori di completamento dell’Acquasanta che, insieme al primo volo dell’Aeroporto dei Parchi, sono “un po’ come i bambini”, assicura l’assessore Iorio, prima o poi nascono.

Basta sapere aspettare.

Ma se si tratta di vendere fumo, non c’é assessore che tenga all’ineffabile duo. Solo un paio di giorni fa, infatti, la senatrice Pezzopane in persona, coadiuvata dall’illustrissimo professor Errico Centofanti, riusciva a battere tutti i record di conferenze stampa convocate su di uno stesso, singolo argomento: l’ennesima presentazione della candidatura dell’Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019. Questa volta la conferenza è stata arricchita dall’inedita -e unica- novità della mise in arancione di Centofanti, che potrebbe far pensare ad un imminente avvicinamento dell’esimio professore ai monaci buddhisti. Un domani chissà, anche quello potrebbe fare' curriculum'.

Il tormentone della Capitale europea della cultura è utilizzato ormai da mesi come vera e propria macchina del fumo per nascondere un’altra sorprendente notizia: la volontà del Sindaco di introdurre una nuova “tassa sulla cultura” da imporre ai cittadini.

Anche perché -ci spiegano ormai in troppi e da troppo tempo- la cultura costa e più che mai quella aquilana. Soprattutto adesso che il Comune ha candidato “la Perdonanza” a diventare nientemeno che Patrimonio Immateriale dell’Unesco, titolo per altro già riconosciuto a tradizioni come i tappeti tradizionali dell'arte kirghisai o il prezioso Noken, il sacchetto annodato o tessuto multifunzionale (pare che all’Unesco si interroghino ancora se ci sia una reale differenza) dell'artigianato del popolo di Papua.

Nel frattempo, il Sindaco dice di avere pronto nel cassetto il progetto organico 'work in progress' di ricostruzione della città. Peccato che non colga mai l’occasione di mostrarlo chiaramente alla stampa e agli aquilani. Come non mostra mai quanti e come sono stati spesi finora tutti i fondi utilizzati per la ricostruzione. Solo cifre sommarie che, guarda caso, non bastano mai.

Cialente, a conclusione della miriade di conferenze stampa- quando dimentica di sparlare di mafia bianca e di costruttori che terrebbero sotto scacco la città- sottolinea comunque di essere molto speranzoso per il futuro dei suoi concittadini.

Sempre che tutto questo fumo non li intossichi prima.

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