Le mani sulla città: Di Gregorio racconta come politici “smaliziati” accompagnavano imprenditori interessati ai puntellamenti.

aggiudicazione Ricostruzione

Fin dall’inizio, la maggior parte delle ditte veniva accompagnata da qualcuno in ufficio”: questa la versione raccontata nel gennaio scorso l’ex dirigente alle Opere pubbliche del Comune dell’Aquila, Mario Di Gregorio, ai pm David Mancini e Antonietta Picardi. Dichiarazioni spontanee raccontate dall’ingegnere del Comune, ad un anno esatto dall’arresto nell’ambito dell’operazione Do ut des, che ha sconvolto gli equilibri in seno all’Amministrazione, – causando le dimissioni, poi ritirate, del sindaco Massimo Cialente. L’ingegnere aquilano, pur denunciando la presenza di politici “accompagnatori” ha tenuto a sottolineare come, secondo lui, “si potesse trattare di un modo di fare quasi naturale, magari per ispirare più fiducia”. Poi, però, Di Gregorio lancia la bomba contro Cialente: “un giorno il sindaco mi telefonò – racconta Di Gregorio ai giudici- per dirgli “guarda Mario, Tancredi (Pierluigi, ndr) ti affiancherà in questa cosa perché è una persona esperta, diciamo smaliziata…siccome questa è un’attività molto pericolosa, perché noi fin da subito registrammo il fatto che era un’attività pericolosa e quindi diciamo la facevano con una certa tensione.”

Curiosamente, quando nel giugno del 2009 il sindaco dell’Aquila assegnò la delega ai lavori in centro storico al Consigliere comunale di opposizione  Pierluigi Tancredi- già impiegato  della ASL, ex socialista, ex radicale e poi storico referente di Forza Italia e poi del PDL sul territorio- ci fu una vera e propria insurrezione da parte dei cittadini aquilani che nutrivano dubbi e perplessità sulla sua passata gestione in qualità di assessore del centro destra del Comune. Molti furono allora gli appelli pubblici affinché il sindaco del centro sinistra rivedesse questa decisione che a molti appariva assurda. Ma, come spesso accade con i politici afflitti da un “io” ipertrofico, Cialente pur dando peso allora alle proteste, in realtà tirò dritto con l’appoggio a Tancredi,  come dimostrano oggi le dichiarazioni di Di Gregorio.

Secondo gli stralci dell’interrogatorio riportato oggi su Il Messaggero dal giornalista Marcello Ianni, per Di Gregorio, quelle visite nei suoi uffici erano vere e proprie “indicazioni” di imprese, che venivano sempre accompagnate da “qualche consigliere o assessore, o precedute da qualche telefonata”.

Di Gregorio nella deposizione cita alcune delle imprese che sarebbero state caldamente “sponsorizzate” da Pierluigi Tancredi: la Steda Spa di Daniele Lago – anch’egli indagato – l’aquilana Dipe Costruzioni e Opera Srl, impresa molisana con base anche a Sant’Eusanio Forconese (L’Aquila).

Lo stesso ingegnere, all’indomani dello scoppio dello scandalo, alla domanda dei cronisti sul perchè fosse indagato, Di Gregorio rispose «chiedetelo ai Pm, per me sono motivi ignoti e incomprensibili».

A meno che siamo disposti a credere che i politici del Comune dell’Aquila scortassero gli imprenditori nell’ufficio di Di Gregorio per pura cortesia, per evitare che si perdessero tra i corridoi o per sistemargli il nodo alla cravatta, questa “dichiarazione spontanea” dell’ex dirigente alle Opere pubbliche del Comune dell’Aquila, Mario Di Gregorio, aggiunge dei dettagli importanti per capire chi, nel corso di questi sei anni, in attesa di una legge sulla ricostruzione che non arriva mai, ha messo veramente “le mani sulla città” e sulla ricostruzione. Per buona pace di quelli che “la notte ridevano” e di tutti gli sciacalli dai quali la senatrice Pezzopane non smette mai di metterci in guardia.

REPLICA DI CIALENTE SULLA SUA BACHECA FACEBOOK

Smentisco assolutamente di aver mai parlato di Pierluigi Tancredi con l’ing. Mario di Gregorio che, infatti, testualmente, nella sua deposizione spontanea, afferma, a proposito di una telefonata ricevuta “credo del Sindaco a me che diceva”; così come ricostruendo i fatti posso smentire che Tancredi abbia avuto incarichi nella fase in cui si avviarono i puntellamenti.
Su pressioni ripetute dell’Assessore Riga, che mi richiamava l’enorme carico di lavoro al quale una Giunta a ranghi ridottissimi non riusciva a far fronte, e riferendomi che il consigliere Tancredi s’era offerto per aiutare l’Amministrazione, forte anche della sua esperienza di ex Presidente del Consorzio dei Beni Culturali, dopo molti tentennamenti, intorno al 14 o al 15 di giugno, se non il 16 ( in quella confusione l’atto da me firmato nel cortile della scuola di San Francesco non fu mai protocollato) lo incaricai esclusivamente come consigliere delegato a “supporto e raccordo, nell’ambito di azioni tese al recupero e salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città dell’Aquila”.
Fu un mio grave errore politico che giustifico solo con lo stato di confusione che regnava in quei giorni e sopratutto di affanno per tutto ciò che non si riusciva a seguire e che pagai duramente, per i pesantissimi attacchi da parte di tutti i partiti e degli esponenti politici della mia maggioranza, nonché da parte di quasi 900 cittadini che, avuto il mio numero di cellulare, mi inondarono, per un’intera notte che passai insonne, di proteste e anche di insulti.
Il giorno successivo, sabato 20 giugno 2009, come evinco dal recupero della rassegna stampa, il consigliere Tancredi si dimetteva dall’incarico.
Per quanto riguarda la vicenda dei puntellamenti, abbiamo sempre avuto ben presente che si trattava di un percorso irto di pericoli e foriero, comunque, di pesanti polemiche e sospetti. Ce ne siamo fatti carico solo per senso di responsabilità nei confronti della Città e del suo patrimonio edilizio; uno dei tanti momenti incredibili e difficili della terribile vicenda della gestione del post sisma che non sembra mai finire.
Non seguii in prima persona per mancanza materiale di tempo, in quei giorni, la discussione che sapevo essere seguita dal Vice Commissario e Prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli, dai Vice Commissario Bernardo De Bernardinis e Luciano Marchetti, dal Commissario alla “messa in sicurezza, verifica dell’agibilità e demolizioni degli edifici pubblici e privati, ing. Sergio Basti, dai Presidenti delle Associazioni di categoria ANCE, Api Industria e successivamente Confartigianato e Confesercenti della Provincia e, per il Comune dell’Aquila, dall’ing. Mario Di Gregorio.
Il tavolo firmò tre verbali d’intesa, rispettivamente in data 16 , 19 e 6 agosto 2009. Il Comune dell’Aquila, è presente in quella del 16 giugno con l’ing. Mario D Gregorio ed il consigliere Tancredi appena delegato; dal solo Mario Di Gregorio, in data 19 giugno; da me e dall’ing. Di Gregorio in data 6 agosto.
Il percorso era molto difficile. Nel verbale d’intesa, si afferma, all’art.1: “tenuto conto del carattere di estrema urgenza delle opere provvisionali, da realizzare per la messa in sicurezza degli immobili del centro storico dell’Aquila, che non consente nessun ulteriore indugio, ANCE e Api ( Confartigianato il 19 giugno, Confesercenti il 6 Agosto) si impegnano a stilare un elenco di ditte di seria competenza a cui demandare, in via prioritaria, la realizzazione delle opere provvisionali da eseguire nel centro storico dell’Aquila.”
Nell’art.2 del verbale, le parti concordavano di adottare il prezziario del provveditorato alle Opere Pubbliche, delle Regioni Lazio- Abruzzo- Sardegna, ridotto del 10%.
All’art.3, il verbale di intesa, fissava tre punti:
1- che le ditte sarebbero state individuate attingendo agli elenchi predisposti dalle Associazioni dei Costruttori;
2- che si sarebbe operato per isolati al fine di evitare sovrapposizioni ed interferenze tra ditte diverse sulle strade interessate dai cantieri;
3- che l’affidamento dei lavori, vista l’estrema urgenza, sarebbe avvenuto per chiamata diretta.
Questo punto, al quale si era purtroppo costretti, vista l’estrema urgenza di intervenire, sin dall’inizio preoccupò gravemente sia me che la Giunta e lo stesso ing. Di Gregorio. Era complicato fare a chiamata diretta, peraltro per eseguire opere prive di un preciso computo metrico.
Alla fine, il centro storico dell’Aquila, fu ripartito in 160 isolati che videro lavorare oltre 80 imprese.
Le date dei primi puntellamenti, sono le seguenti:
14 maggio ( prima della firma dell’intesa ) in località Coppito, per estrema urgenza per rischio crolli in via Duca degli Abruzzi, incarico al Consorzio Stabile Tottea;
tutti gli altri incarichi di puntellamento partono dal 22/6/2009 quando il consigliere Tancredi non aveva più alcun ruolo e si susseguono i primi quattro incarichi nel mese di giugno ( 24, 25 e 26) e poi, in modo sempre più “travolgente”, a partire dal mese di luglio. Dunque, sin dal primo incarico di puntellamenti, il consigliere non aveva più nessuna delega, era un semplice consigliere capo gruppo di opposizione.
L’assessore Riga, inoltre, non aveva la delega alla messa in sicurezza e alla ricostruzione privata.
Ribadisco quindi di smentire qualsiasi mia telefonata, anche perché la vicenda della delega conferita al consigliere Tancredi , sin dalle prime ore, suscitò un tale attacco politico, un tale scalpore, che capii che avrei dovuto immediatamente troncarla.
Spero, che per una ricostruzione “storica” precisa di tutto quanto legato alla nostra tragedia, si possano conoscere tutti i nomi di coloro che hanno fatto indebite pressioni all’Ing. Di Gregorio, soprattutto fra politici ed altri esponenti della c.d. classe dirigente, sia nella vicenda dei puntellamenti, sia nella vicenda caotica dell’affidamento dei pre contratti per la ricostruzione privata del 2009/2010.

Laquilablog.it, 21 aprile 2015

Torna in alto