Letta come Cialente: la barca galleggia e il premier (finalmente) sale a bordo

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di Maria Cattini - Poche settimane fa, ripercorrendo storie di vita vissuta in uno dei suoi interminabili post su Facebook, Cialente aveva spiegato cosa deve fare un vero leader del Pd in caso di naufragio: aspettare sulla riva insieme “ai gufi” e “chi sa solo criticare” che qualche prode bagnino salvi la barca per poi, in caso di successo, correre per primo ad abbracciarlo per condividere con lui il successo dell’operazione.
Esattamente ciò che abbiamo visto ripetersi ieri quando il Premier Letta, dopo essere rimasto per ore in sordina attendendo gli esiti delle operazioni di 600 “bagnini” esperti ingegneri, finalmente è potuto correre a rivendicare il successo “dell’orgoglio italiano” davanti alla immagini della nave Concordia finalmente raddrizzata.
“La Concordia galleggia e i politici salgono a bordo”: ha scritto oggi in prima pagina “Il Fatto Quotidiano” per sottolineare l’opportunismo della classe politica italiana che ormai, priva di ogni imbarazzo, è capace di festeggiare e di compiacersi anche davanti il relitto di uno dei naufragi più ridicoli della storia della navigazione.
Il Premier Letta si è presentato davanti alle telecamere in maniche di camicia, quasi avesse appena terminato lui stesso di tirare su le funi che hanno permesso il raddrizzamento della nave. “E’ un momento di grande orgoglio, ci siamo riscattati”: ha detto Letta abbracciando “l’eroe” Gabrielli e condividendo con lui il successo dell’operazione. “Contro tutti i gufi e contro chi sa solo criticare”, avrebbe aggiunto Cialente se fosse stato invitato alla conferenza stampa.
Peccato che il nuovo capo della protezione civile Franco Gabrielli, nonché ex prefetto dell’Aquila, aveva criticato aspramente la gestione della ricostruzione aquilana. Più o meno allo stesso modo con il quale il commissario europeo Olli Rehn stava bastonando Letta, proprio durante ore del successo Concordia, sui conti del Paese. “Italia come Ferrari: il talento non basta!”, aveva appena detto un severissimo Rehn ad un sempre ottimista Letta.
L’Emilia meglio dell’Aquila”: aveva invece sentenziato Gabrielli, appena un anno fa, scatenando le ire di Cialente, della Pezzopane e di tutti quegli aquilani che utilizzano l’orgoglio per nascondere i loro fallimenti.
Al giornalista di Radio Capital che gli faceva notare le lamentele  del Sindaco dell’Aquila Cialente per la mancanza di fondi per la ricostruzione, Gabrielli, da poco nominato capo della protezione civile, rispondeva:  «Ci sono molte cause ma anche il territorio ha le sue responsabilità. Io ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. E' sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori». Ancora più di semplice e di cattivo gusto, dare la colpa ai “gufi” e ai “criticoni”.
«C'è in alcune comunità un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti.- spiegò Gabrielli- La differenza, storicamente, in Italia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio. E gli emiliani hanno reagito meglio».
Ora che Gabrielli ha raddrizzato la nave Concordia, siamo proprio curiosi di sapere come verrà catalogato dal Sindaco Cialente.

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