Abruzzo Film Commission, rischio propaganda elettorale
Tutti esperti di cinema in questi giorni in Abruzzo. In una frase che fa ancora scuola ad Hollywood, Truffaut sosteneva che «tutti avessero due mestieri, il loro e quello di critici cinematografici».
Sotto i riflettori la nascita della nuova Abruzzo Film Commission, istituita con una Legge regionale nella seduta del 31 ottobre, voluta soprattutto dal Consigliere Pd Pierpaolo Pietrucci e approvata a larga maggioranza. Una legge zoppa senza fondi solidi a sostenerla.
Come sempre, trattandosi di pubblico, la scelta è tutta in mano alla politica che pare abbia finalmente deciso che il cinema e l’industria dell’audiovisivo possono rappresentare una seria opportunità di sviluppo economico per l’Abruzzo. Una politica che ha dovuto rincorrere iniziative private, come quella ormai consolidata da 17 anni dell’Associazione L’Aquila Gran Sasso Film Commission, che hanno sopperito alla mancanza di programmazione regionale per quanto ha riguardato il settore della promozione e valorizzazione del territorio in ambito nazionale e internazionale.
I FONDI PER IL CINEMA
Il finanziamento pubblico nel settore cinematografico è quanto mai necessario per la fragilità strutturale dell’industria in questione. A livello nazionale, per aiutare il processo di finanziamento dei prodotti cinematografici sono state create 17 Film Commission diffuse su tutto il territorio nazionale, riunite sotto la commissione nazionale, l’Italian Film Commission. Tali enti, riconducibili alle Regioni, dispongono di risorse a fondo perduto per finanziare opere cinematografiche.
E in Abruzzo?
In Abruzzo, un primo stanziamento regionale è quello recente del bando con scadenza al 14 novembre per il sostegno del settore cinema attraverso contributi da destinare alle opere audiovisive o cinematografiche legate al territorio abruzzese con certezza di distribuzione. Il prodotto cinematografico dovrà avere un legame storico e artistico culturale con l’Abruzzo e dovrà prevedere uno sviluppo sul territorio regionale di almeno i due terzi dei giorni di lavorazione del film. Per il bando è stata stanziata una somma pari a 200 mila euro e si prevede la concessione fino al 50% delle spese ritenute ammissibili per ognuno dei progetti finanziabili fino a un importo massimo di 30mila euro.
Mentre nella legge istitutiva della FILM COMMISSION del 31 ottobre non ci sono fondi stanziati a differenza delle altre regioni. L’art. 4 (Clausola di neutralità finanziaria) recita: “Dalla presente legge non derivano oneri diretti e indiretti a carico del bilancio regionale”. Per il Consigliere Pietrucci “La struttura sarà a costo zero, in quanto nascerà nell’ambito di uffici regionali. Sarà una struttura di raccordo tra il territorio regionale e le produzioni televisive e cinematografiche, a cui promuoverà e “offrirà” il territorio come set per film, fiction e produzioni”. Pietrucci sottolinea che “l’Abruzzo Film Commission potrà mettersi in campo da subito per intercettare finanziamenti disponibili su tre livelli: i fondi del quattro per cento per il rilancio economico del cratere (il consigliere regionale ha già presentato un progetto alla struttura di missione), quelli del Psr e i fondi nazionali del comparto del cinema, che fanno riferimento alle legge 220 del 2016”.
La prima Abruzzo Film Commission del 1999 naufragò per mancanza di fondi, quella di oggi rischia di rimanere un bel contenitore vuoto a uso e consumo della propaganda elettorale.
di Maria Cattini, Laquilablog.it
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