Anche la Manutencoop negli appalti dell’Expo 2015. L’Aquila a rischio coop rosse
di Maria Cattini – L’Aquila e il suo terremoto ancora al centro di grandi interessi economici che escono fuori dai confini strettamente territoriali. I recenti fatti che riguardano gli arresti per gli appalti truccati dell’Expo di Milano 2015 hanno visto tornare alla ribalta grandi nomi come la Maltauro costruzioni Spa, una delle imprese che, in Ati con l’aquilana Taddei Spa, ha realizzato diversi edifici all’interno delle 19 aree del Progetto Case, a Bazzano, Camarda, Poggio di Roio e Paganica.
Ma non finisce qui. Sul Corriere della Sera di oggi, in relazione sempre all’inchiesta Expo, si pubblicano alcuni stralci di intercettazioni tra lex parlamentare Dc prima e berlusconiano poi, Gianstefano Frigerio con Claudio Levorato, amministratore delegato della Manutencoop Facility Management spa, uno dei trenta indagati che deve rispondere di turbativa d’asta e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Claudio Levorato, potentissimo numero uno di Manutencoop, salvato dall’arresto perché il gip ha respinto la richiesta presentata dalla procura, è nome noto nel capoluogo abruzzese per essere a capo della società impiegata nelle attività di gestione e manutenzione degli immobili realizzati nell’ambito del progetto Case (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili), già dai tempi del Dipartimento di Protezione Civile e oggi su proroga sel Comune dell’Aquila, fino a fine anno. Importi che si aggirano sui 4 milioni di euro l’anno, in attesa della scelta della nuova gestione che un’analisi indica in 9 milioni di euro l’anno.
Secondo le accuse relative all’inchiesta dell’Expo 2015, proprio Levorato e l’imprenditore Enrico Maltauro avrebbero ricevuto favori dagli arrestati eccellenti — tra cui l’ex democristiano Gianstefano Frigerio e l’ex comunista Primo Greganti, il celeberrimo Compagno G di Mani pulite della prima Tangentopoli — per essere agevolati nei progetti di gara indetti da Infrastrutture lombarde e relativi ai lavori per la Città della salute e della ricerca di Sesto San Giovanni, alla gestione dei servizi in due ospedali milanesi e a attività commerciali e sanitarie, per un importo base complessivo di 323.133.762 euro. Frigerio, si legge nelle carte dell’inchiesta, contava su di Levorato per rafforzare le “protezioni politiche” del cordata, sul fronte della sinistra. «E’ un vecchio comunista, io sono un vecchio democristiano. Quindi sappiamo come si parla… ».
Alla luce delle recenti inchieste vedremo se il sistema delle cooperative rosse può già aver toccato anche gli interessi economici del terremoto aquilano.
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