Arresti Mala Ricostruzione, Cialente su FaceBook: “Vi sono uomini, ominicchi e quaquaraquà”
di Maria Cattini – «C’è una frase brutta, ma vera. Vi sono uomini, uominicchi e quaquaraquà.» E’ lo sfogo del Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, contro chi osa parlare di mala ricostruzione e avanzare sospetti sugli uomini del Comune. Parole dure, scritte su FaceBook solo lo scorso 16 dicembre, ma non contro i politici e i tecnici da lui nominati e ora indagati. Cialente cita Sciascia e utilizza una terminologia mafiosa per lanciare strali contro il Consigliere d’opposizione Ettore Di Cesare, reo di aver appena tenuto una conferenza stampa sulla gestione degli appalti della ricostruzione, prendendo spunto dall’inquietante contenuto delle intercettazioni pubblicate dal quotidiano online News-Town.
Nelle contestazioni del Consigliere Di Cesare c’era anche la scelta di affidare a Mario Di Gregorio– ora indagato- la gestione della rimozione dei puntellamenti, dopo che lo stesso dirigente del Comune ne aveva curato, con affidamento diretto, la messa in opera.
«Noi ci abbiamo messo generosità e coraggio.- assicurò il Sindaco con la solita tracotanza, meno di un mese fa- Ci abbiamo messo la faccia e la massima onestà e trasparenza».
Nello stesso post pubblicato su FaceBook, Cialente, “indignato”, si rivolge sempre a Di Cesare: «C’è una frase brutta, ma vera. Vi sono uomini, uominicchi e quaquaraquà. Di Cesare mi faccia vedere di che pasta è fatto. In questi anni la nostra attività è stata passata al setaccio. Come è giusto che sia. Non abbiamo un procedimento aperto. Eppure siamo quelli che hanno dovuto fare più cose e spendere più soldi. Al contrario delle vicende di Regione e Provincia, non ultima la questione delle scuole e dello Scientifico di Avezzano».
Dopo i clamorosi arresti di oggi, però, Cialente dichiara: “Sto malissimo, mi sento tradito”. Non appena si riprende, siamo sicuri che il Sindaco avrà il tempo di chiedere scusa a Di Cesare.
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