Il dualismo del Governatore

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Ho avuto la certezza, come tutti gli italiani, che la dissennata gestione della sanità potesse condizionare, in maniera tangibile, le scelte economiche del Paese, dal momento che la relativa spesa aveva raggiunto da tempo livelli di estrema pericolosità.

Ho appreso con estrema precisione, dalla Corte dei Conti e non dalla Regione, che in Abruzzo l’incidenza economica della sanità regionale sul bilancio dell’Ente ha superato, da tempo, l’82%, malgrado la dieta dimagrante attuata dal Commissario nazionale Redigolo.

Lo stesso Commissario aveva ipotizzato una riduzione drastica dei nosocomi operanti sul territorio, ma l’ipotesi, che è stata apparentemente condivisa, in realtà non è attuabile, dal momento che avrebbe potuto produrre delle ricadute negative in tema elettorale.

Perciò, da diverso tempo ha cominciato a circolare un certo “venticello”, una specie di calunnia, che ha bocciato decisamente le troppo condizionate scelte del Commissario, definendole inopportune, deboli, inefficaci. Una vera e propria frizione tra il Commissario ed il Governatore: “Sono stato nominato dal Ministero e non mi dimetto”. “Ho le carte in regola e, perciò, posso e voglio essere il commissario generale per il risanamento della spesa sanitaria in Abruzzo”.

Mi è sembrata inizialmente una delle solite schermaglie organizzate per distrarre l’opinione pubblica dalla gravità del problema e per nascondere la paternità delle scelte già decise in precedenza. Ma le assurde capacità del divisionismo politico sono, purtroppo, una realtà alla portata di tutti gli osservatori e contribuenti della Regione Abruzzo.

Non è sfuggita ai cittadini la conflittualità delle nomina a Commissario Unico Generale, voluta e conquistata senza esclusione di colpi, per il risanamento della sanità regionale. In un primo momento ho pensato che fosse una delle solite “bufale” che vengono fatte circolare in questi giorni sull’uno, sull’altro o sull’ex amministratore regionale. Con la diffusione ufficiale della notizia ho dovuto prendere atto che la nomina è reale ed efficace ad ogni effetto.

Ma siamo sicuri che non si tratti di incompatibilità?

Se è vero, com’è vero, che il Governatore regionale, per delega statale e per Statuto, si occupa della regolamentazione e gestione della materia sanitaria, come può svolgere, contestualmente, anche le funzioni ed il ruolo di Commissario “controllore di se stesso”? Qualcuno potrebbe obiettare che la nomina è di natura governativa. Sta di fatto, però, che la persona è solo ed unicamente la stessa, cioè il Governatore.

Mi piacerebbe tanto vedere qualche nota del Presidente della Regione con la quale richiama, o addirittura bacchetta, il Commissario ad un comportamento più attento, fiscale, oculato ed immediato sull’assolvimento dei compiti legati al commissariamento. Tale comportamento produrrebbe un solo effetto: il risparmio delle spese postali, visto che la lettera potrebbe recapitarsela a mano.

Ma tutto ciò, non è assurdo? Le due funzioni, in questo caso, non appaiono incompatibili?

Comunque siano andate le cose, nasce un sospetto in ognuno di noi, per l’assurdo silenzio in proposito di tutte le forze politiche, ad iniziare da quelle governative, per finire a quelle locali. Due sono le cose. Sono impreparati amministrativamente i rappresentanti politici abruzzesi, o vi è un sotterraneo accordo per far passare inosservata la grave prevaricazione legale, onde fare solamente piccoli accomodi che non provochino la reazione di massa dei contribuente abruzzesi?

Ammesso e non concesso che il commissariamento, così come concepito, possa riportare il crisma della regolarità, sarei veramente curiosa di sapere, e con me tutti i cittadini nessuno escluso, dove il Commissario pluripotenziale apporterà traumatici tagli: alla sanità pubblica o a quella privata?

La risposta appare quanto mai scontata, a meno che il Commissario non voglia essere tanto disponibile da inviare, per la pubblicazione, un oculato piano programmatico contenente il dettaglio degli interventi da effettuare per il risanamento della sanità abruzzese ed il calendario di esecuzione dei medesimi. È questa una notizia che tutti attendono e che non verrà mai divulgata. Così, pure, non sentiremo mai sollevare una qualsiasi eccezione sulla nomina da parte delle opposizioni e delle minoranze, ammesso che esistano e che conoscano la materia della nomina e dei poteri del Commissario.

di Maria Cattini
[tratto da Gli Editoriali del Direttore - IlCapoluogo.it]

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