Il passato che non vuole passare: quale futuro per il Cavaliere di Arcore?
Quale futuro per il Cavaliere di Arcore? Questo il quesito fondamentale, l’enigma del partito della coalizione vincente, guidato da Silvio Berlusconi. Esso non è più l’entità di 20 anni fa, questo è chiaro: dall’ascesa impetuosa degli anni '90 è trascorsa una generazione, il mondo è cambiato, e altro non rimane che guardare in faccia la realtà.
La stessa Giorgia Meloni, all'indomani del suo incarico, ha tenuto a ribadire che il 'berlusconismo' è morto, come a voler segnare una discontinuità con quell'era politica.
L’appello del leader alla vigilia delle elezioni (“per costruire tutti insieme dopo il 25 settembre un nuovo, grande miracolo italiano…”) riporta alla mente i suoi esordi politici di tanto tempo fa, come se non si rendesse conto che quel tempo è passato: nel mese di agosto ancora cerca di galvanizzare i propri fedeli a un mese e mezzo dalle elezioni, vagheggiando le medesime percentuali di un tempo (“Forza Italia vale il 20% […]”), tuttavia il voto e le rilevazioni a svariate settimane dal voto confermano senza ombra di dubbio il partito di Forza Italia come una realtà in declino (cali graduali che portano complessivamente sulla soglia del 6% in questi giorni).
E non solo: secondo sempre la SWG (rilevazione del 24 ottobre) quasi la metà degli intervistati negli ultimi sondaggi in merito al consenso sul governo, quasi il 60% degli elettori di centrodestra indica Silvio Berlusconi come maggiore pericolo per il nuovo governo.
Le ragioni sono più di una e la più vistosa può riscontrarsi in concomitanza con la crisi continentale in corso: se dalla pagina pubblica dei social Silvio Berlusconi dichiara ufficialmente: ”Forza Italia lavorerà al fianco del nuovo Governo […]. Lo faremo da liberali, da cristiani, da garantisti, lo faremo da europeisti e da atlantici.”
Se da un lato sottolinea quindi l’adesione allo schieramento atlantista, dall’altro è invece finito al centro della polemica per le sue dichiarazioni possibiliste al cessate il fuoco in Ucraina.
E' un tutto il contrario di tutto.
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