Irpef, 560 euro in più a famiglia ma Chiodi smentisce l’aumento

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di Maria Cattini – In questi giorni, dopo il sì del Senato al decreto sviluppo, sono iniziati a susseguirsi le notizie circa un aumento dell’Irpef per le Regioni impegnate nei piani di rientro dal deficit sanitario.  Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha escluso categoricamente che in Abruzzo ci potrà essere un aumento dell’addizionale Irpef.

«La Regione Abruzzo non si avvarrà della possibilità, stabilita dall’emendamento sulla spending review, approvato proprio ieri in Commissione Bilancio del Senato, che consente alle otto Regioni (commissariate o in Piano di rientro) con un debito da ripianare nella sanità, di aumentare l’addizionale Irpef anticipandone al 2013 il raddoppio rispetto al 2014»- ha rassicurato il presidente della Regione in data 28 luglio. «Infatti, – ha aggiunto Chiodi – noi stiamo procedendo in senso contrario poiché le tassazione intendiamo ridurla».

L’aumento, prima di tutto, è una possibilità e non un obbligo: la Regione potrà prevedere l’anticipo con legge propria, e tutto dipenderà dallo stato dei conti locali e soprattutto dal tasso di successo dei piani di rientro dal passivo sanitario. Ma oggi leggiamo che questa eventualità, secondo uno studio della Confesercenti, è più concreta di quello che afferma il Presidente, nonché Commissario ad acta alla Sanità appena riconfermato.

«Quasi 2 miliardi di perdite secche per i redditi di 12,6 milioni di contribuenti, concentrati poi nelle Regioni più povere, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Molise, oltre che in Abruzzo, Lazio e Piemonte. Questo per effetto dell’anticipo dal 2014 al 2013 dell’aumento dallo 0,5% all’1,1% dell’addizionale regionale Irpef per le 8 regioni in disavanzo sui conti della Sanità, introdotto al Senato come emendamento alla spending review, che sarà approvata definitivamente alla Camera a inizio settimana. Ogni famiglia potrebbe spendere per le addizionali 560 euro nel 2013, secondo uno studio della Confesercenti».

Aspettiamo dunque l’evolversi della questione e seguiamo con interesse le rassicurazione del Presidente che invita l’Italia a copiare l’Abruzzo.

 

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