La 'danza delle ombre-spie', un gioco senza regole fra 007 e grande politica

Di figure misteriose di casi risolti ma anche, se volete, di ingenuità, di sfide impossibili di astuzie maldestre Olimpio traccia i contorni con grande maestria. Da uno dei più preparati giornalisti investigativi, un libro che si legge come uno studio sul mondo delle spie, degli agenti sotto copertura, dei segreti che forse è meglio non conoscere. Esperto di terrorismo internazionale, ma anche di Intelligence, Medioriente e mondo narcos l'autore, che prima lavora al Tempo, poi al Corriere della Sera come corrispondente in Israele, e poi inviato per 10 anni negli Stati Uniti, è autore di diversi libri sul terrorismo internazionale di grande interesse. Nel libro oltre queste storie di persone vi sono difatti approfondimenti e scenari su cui riflettere. Un esempio è lo scontro tra Israele e Iran che costituisce "un manuale di lotta clandestina tra intelligence, con tutti gli ingredienti e le astuzie di una sfida in cui lo Stato ebraico vuole impedire nulla di arrivare all'atomica mentre la Repubblica islamica è sempre piu' decisa ad andare avanti con i propri progetti. Una rivalità sviluppatasi anche nella dimensione marittima".
La prima sottolineatura di Olimpio è rappresentata dagli oppositori, movimenti contrari ai mullah. Troppe volte difatti non ci si sofferma sull'opposizione presente in Iran al regime."Lo schieramento è ampio, comprende i Mojaheidin-e Khalq, i curdi, i separatisti della regione dell'Ahvaz, area petrolifera a maggioranza araba, i nazionalisti, i baluchi attivi sulla frontiera erano irano-pakistana. Israeliani, americani, monarchie sunnite del Golfo hanno appoggiato da anni queste fazioni per disturbare gli eredi di Khomeini e certamente alcuni elementi sono diventati parte attiva nelle missioni di contrasto. Spiano, fanno uscire informazioni, collaborano e se a questo si aggiungono le tensioni sociali, i guai economici, la corruzione, anche la stessa repressione, evidente che per l'intelligence nemica crescono le possibilita' di arruolare persone disposte a fare qualcosa per loro".
"Di grande interesse è l'eliminazione il 7 agosto del 2020 di Abdallah Abdallah, alias Abu Mohammed al Masri, egiziano, alto esponente di al Qaeda ricercato degli americani fin dagli anni 90, uno della vecchia guardia, un esperto e più ascoltati. Gli israeliani lo hanno colpito nell'anniversario esatto degli attentati all'ambasciata Usa in Kenya e Tanzania, nell'estate del 1998, oltre 200 le vittime, una strage attribuita alla mano di Abdullah allora schierato in Africa. L'esecuzione ha tre messaggi primo è un regalo di Israele a Washington. Il terrorista era un most wanted. La giustizia in questo caso è stata "servita". Una missione per procura, un credito acquisito, un favore letale a un amico. La Cia lo ha trovato e ha chiesto al Mossad di ucciderlo. Secondo: è una dimostrazione di forza e del fatto che gli israeliani possono fare molto in Iran".
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