L'Aquila, Comune: il lungo weekend di Cialente. Le carte della Procura sarebbero sbagliate
Ci vorranno ancora 48 ore per capire se il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente sarà fagocitato dallo scandalo della mala ricostruzione che ha travolto, che si voglia ammettere o meno, il Comune e il suo primo cittadino trascinandoli in un baratro da cui sembra quasi impossibile uscire indenni.
“Abbiamo fatto una Giunta e abbiamo discusso un po’ della situazione generale. Abbiamo guardato gli atti dell’indagine e ci sono delle cose che non collimano con i tempi di nomina degli assessori o sui dirigenti. All’epoca dei fatti Mario Di Gregorio era assegnato alla Cultura, alla Protezione Civile e agli Impianti sportivi”.
Per sapere se il primo cittadino rimarrà in sella si dovrà attendere: “ Mi prendo 2 giorni di riflessione”. Sul piatto una scelta che possiamo definire la più intelligente. “L’obiettivo è solo fare l’interesse della città e dei cittadini non relativo alla mia persona o alla mia giunta”.
All’uscita dalla Giunta l’assessore Emanuela Iorio ha sottolineato come sia stata rinnovata la fiducia a Cialente “anche se lui è molto provato perché vede solo chi lo denigra e non riesce a vedere tutta la gente che lo appoggia”.
Se l’assessore allo Sport parla di appoggio al primo cittadino c’è da evidenziare che sul sito change.org abbia preso il via una petizione rivolta ai cittadini dell’Aquila per chiedere le dimissioni del Sindaco “a seguito dei gravissimi fatti intercorsi a L’Aquila in questi giorni. Cialente non può dirsi tradito, deve sentirsi responsabile politicamente degli errori commessi e dimettersi. Ha scelto le persone sbagliate per posti di massima importanza. La ricostruzione della città può avvenire nel migliore dei modi solo se accompagnata da un cambiamento culturale”.
Nel tira e molla che l’amministrazione sta subendo, è emersa anche la voce di Giovanni Lolli: “L’opinione del Pd è che il Sindaco non deve dimettersi per il bene della città. La responsabilità politica di Cialente, che non è stato lambito da questa vicenda, non è da ridurre alle dimissioni o al rimpasto ma vedere bene di cosa si sta parlando e cosa comporta nell’attività ordinaria dell’amministrazione. Il nostro indebolimento potrebbe produrre uno stop con il governo”.
A chi vocifera un ingresso in giunta dello stesso Lolli, il dirigente Pd risponde che lui ama questa città ma che non “è un salvatore della patria”. Dalla riunione infuocata del Pd di ieri sera è emerso che alcuni esponenti del Pd avrebbero sollecitato il Sindaco ad aprire le porte della giunta a Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini con un azzeramento della stessa. Questa ipotesi potrebbe essere una delle cause della crisi di questa mattina ma pare che Cialente non la voglia prendere neanche in considerazione.
Se il sindaco deciderà di dimettersi lunedì, e non cambierà idea nei 20 giorni successivi, le elezioni per il rinnovo del Comune dell’Aquila si terrebbero nella prima tornata elettorale utile.
AGGIORNAMENTI
Nonostante le rassicurazioni della sua maggioranza il sindaco si e' preso due giorni di tempo per decidere se dimettersi o meno. "Lunedi' - ha detto - sciogliero' ogni riserva. Ora devo riflettere. Pensare quale sia la cosa migliore per la citta' e i cittadini". Ma tra gli elementi su cui riflettere "ci sono anche i rapporti con il governo, sempre piu' difficili, per i fondi insufficienti per la ricostruzione". E' la prima volta che il Comune, tra le tante inchieste in corso relative agli appalti pos sisma, viene coinvolto in prima persona. "Nell'indagine - ha detto Cialente - c'e' il mio vice sindaco. L'ho scelto io e la responsabilita' e' mia". Intanto dalla maggioranza escono due voci critiche, quella del capogruppo di Rifondazione Comunista, Enrico Perilli e quella del consigliere del Pd Antonello Bernardi. Entrambi chiedono "un deciso cambio di rotta per mantenere il vincolo di fedelta' al centrosinistra". Per Bernardi, in particolare, "bisogna rimettere mano alla Giunta e, se del caso, azzerarla".
L'Aquilablog.it, 10 gennaio 2014
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