Le stime sul bullismo e le molestie sulle piattaforme di Zuckerberg

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Le stime sul bullismo e le molestie sulle piattaforme di Zuckerberg. Meta, la società che controlla Facebook e Instagram tra le altre, nel suo ultimo rapporto trimestrale sulla trasparenza ha rilevato la quantità di bullismo e molestie alla quale gli utenti sono esposti sulle sue piattaforme.

La prevalenza di questi contenuti su Facebook è stimata tra 0,14% -0,15% su Facebook e tra lo 0,05%-0,06% su Instagram. Per prevalenza si intendono i post sfuggiti ai sistemi di rilevamento e che sono effettivamente visualizzati da qualcuno prima di essere rimossi. “Ciò significa che i contenuti di bullismo e molestie sono stati visti tra le 14 e le 15 volte ogni 10.000 visualizzazioni di contenuti su Facebook e tra le 5 e le 6 volte ogni 10.000 visualizzazioni di contenuti su Instagram”, ha spiegato ieri la società in una nota.

Instagram in particolare è stata criticata per come ha affrontato il bullismo e le molestie.

Il social ha introdotto diverse nuove misure all’inizio di quest’anno dopo che diversi calciatori della nazionale inglese hanno subito insulti razzisti sull’app che sono rimasti visibili in alcuni casi per giorni.

Nel suo ultimo rapporto, Facebook ha riferito inoltre che l’incitamento all’odio è diminuito per il quarto trimestre consecutivo, con una prevalenza in calo dallo 0,05% dello scorso trimestre allo 0,03% di questo. La società ha anche riportato per la prima volta la prevalenza di incitamento all’odio su Instagram, affermando che era dello 0,02% o circa 2 su 10.000 contenuti visualizzati sulla sua piattaforma.

Se queste percentuali sembrano irrilevanti bisogna però fare alcune precisazioni. I numeri condivisi da Meta rappresentano solo i casi in cui la società non aveva bisogno di informazioni aggiuntive, come una segnalazione di un utente, per decidere se il contenuto infrangeva le sue regole. Questo significa che moltissimi altri post vietati ma più difficili da rilevare per esempio a causa del contesto o della lingua, sono stati visti dagli utenti. Vale la pena notare poi che lo 0,02% di contenuti, rapportato al totale degli utenti di un social come Facebook, significa che milioni di persone si imbattono in incitamenti all’odio ogni giorno.

Per quanto riguarda la trasparenza e la moderazione dei suoi contenuti Facebook ha annunciato ieri di fare fatica a tenere il ritmo delle raccomandazioni  del suo Oversight Board e che deve trovare un modo migliore per comunicare con il consiglio. L’Oversight Board ha emesso 78 raccomandazioni da gennaio. Facebook dovrebbe rispondere a ciascuna di queste raccomandazioni, che non sono vincolanti, entro 30 giorni, ma ha riferito di non riuscirci, mostrando un’altra volta di avere notevoli difficoltà nel gestire i processi interni.

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Nella pagina ad hoc in lingua italiana leggiamo che “la nostra strategia si appoggia a team di esperti che controllano segnalazioni di bullismo e intimidazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in oltre 50 lingue e tecnologie che ci hanno consentito di agire su 8’8 milioni di contenuti, rimuovendo preventivamente il 54% dei contenuti che costituivano bullismo”.

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