Madonna Fore, i wc della discordia. Nel 2011 la sovrintendenza bloccò i lavori
di Maria Cattini - La sospensione dei lavori del cantiere della Madonna Fore avvenne a ottobre del 2011, in quanto mancava il parere preventivo richiesto alla direzione regionale dei Beni culturali. Una sospensione disposta dal soprintendente regionale per i Beni architettonici e paesaggistici, Luca Maggi, e girata al Comune. In un’intervista rilasciata a Il Centro il 10 ottobre dello stesso anno, il Commissario per la tutela dei Beni Culturali, ing. Luciano Marchetti, giustificò così la decisione: «abbiamo agito in base alle ordinanze ed ora l'unica cosa che possiamo fare è consegnare le carte ai magistrati perché spetta a loro l'accertamento di eventuali responsabilità».
Il nove gennaio del 2012, nella relazione al tavolo degli Enti per verificare lo stato dell’arte dei lavori per la ricostruzione, lo stesso Marchetti, in qualità di Commissario, scrive:
“Relativamente ai lavori della Madonna Fore si è verificata un’interruzione dei lavori ordinata alla ditta dalla Soprintendenza per i B.A.P. per l’Abruzzo. “Dato che il cantiere è ormai fermo da più circa due mesi- continua Marchetti nella sua informativa- e non sono ancora terminati i lavori di messa in sicurezza strutturale definitiva, è necessario anche per rendere conto allo sponsor- Fondazione Carispaq- della mancata riapertura della chiesa prevista per Natale 2011, capire come poter uscire da questa situazione di stallo, che si potrebbe verificare anche per altri cantieri.”
Da quel gennaio del 2012, si arriva allo scorso 23 settembre, quando l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, annuncia: “inizieranno lunedì prossimo, i lavori di manutenzione, rifacimento e messa in sicurezza dell'area della Madonna Fore.”
''Grazie a un generoso contributo, pari a 35 mila euro, della Fondazione Carispaq, cui va tutta la nostra gratitudine -continuava Moroni - ed a seguito del virtuoso intervento del settore Tecnico manutentivo del Comune”. Tra i lavori “previsti, il rifacimento, con aumento di numero, dei servizi igienici, compresa la dotazione di quelli per persone diversamente abili”.
La Carispaq, quindi, avrebbe aggiunto 35 mila euro ai 300 mila già messi a disposizione per il recupero del sito della Madonna Fore. Era solo la mancanza di quei fondi il problema? Alla fine, è mai arrivato il parere positivo della Soprintendenza o si è deciso, grazie alle ordinanze per l’emergenza, di agire in deroga?
Se fossero stati utilizzati solo quei 335 mila euro, i fondi potrebbero anche sembrare una somma congrua. Ma attenzione: gli ultimi lavori per il recupero, la messa in sicurezza e il rifacimento dei servizi della Madonna Fore, risalgono al 2005 e ammontarono a ben 830 mila euro, quando i servizi igienici furono ripristinati, con tanto di accesso con scivolo, in un posto sicuramente più discreto e meno impattante con l’ambiente circostante.
Quanti danni il terremoto potrà aver arrecato a quel sito che, oltre alla piccola chiesa, è caratterizzato nient’altro che dalla selvaggia bellezza della natura?
E perché, come risulta dal filmato, il Comune o la ditta appaltatrice ha omesso di indicare nel cartellone del cantiere l’ammontare dell’appalto e la data di consegna dei lavori come previsto dalla legge 380/2001?
Dopo due giorni di silenzio, risponderà mai il Sindaco a queste domande? Se non vuole rispondere a noi, visto che si proclama un cultore della materia, degnerà di una risposta chiarificatrice, su Facebook o altrove, alle centinaia di cittadini indignati per quello che ritengono l’ennesimo scempio contro la storia e la cultura della città?
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