Mala Ricostruzione: indagini, il rebus dell’incarico a di Di Gregorio

aggiudicazione Ricostruzione

di Maria Cattini – Si potrebbe profilare un colpo di scena sul versante delle indagini relative all’inchiesta dei puntellamenti e sistema di corruzione, denominato “Do ut Des”, che ha travolto il Comune fino ad arrivare alle dimissioni del Sindaco, Massimo Cialente. In Comune si parla di «ombre» sull’inchiesta, soprattutto per quanto riguarda l’incarico del dirigente facente funzioni, Mario Di Gregorio, sospeso per ora quale Responsabile del Settore Ricostruzione Pubblica.

“Abbiamo fatto una Giunta e abbiamo discusso un po’ della situazione generale. Abbiamo guardato gli atti dell’indagine e ci sono delle cose che non collimano con i tempi di nomina degli assessori o sui dirigenti. All’epoca dei fatti Mario Di Gregorio era assegnato alla Cultura, alla Protezione Civile e agli Impianti sportivi”. Ha dichiarato, all’indomani della bufera giudiziaria che si è abbattuta sul Comune, il sindaco, nella riunione di Giunta straordinaria.

Il ‘giallo’ nasce dall’incarico ricoperto da Mario Di Gregorio nel periodo delle indagini, che va da settembre 2009 fino a luglio 2011. L’aspetto da chiarire riguarda la liquidazione del terzo stato avanzamento lavori  per palazzo Carli, circa 1,3 milioni di euro che secondo i giudici sarebbero finiti alla Steda Spa dietro contraffazione della documentazione contabile, con la complicità di Lago (ad della Steda), Menestò (direttore dei lavori) e Di Gregorio (funzionario comunale), come di evince dal dispositivo di 48 pagine del giudice per le indagini preliminari del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella.

Come riportato da Stefano Dascoli su Il Messaggero, “in realtà si scopre, in maniera piuttosto clamorosa, che la determina comunale che autorizza il pagamento, il 4 ottobre 2011, è firmata non da Di Gregorio, ma da un altro dirigente”.

Nella fattispecie, secondo quanto riportato del dispositivo del Gip, “Mario Di Gregorio avrebbe informato il preposto Silva Pamela e successivamente Silva Cesare, amministratore della Silva Costruzioni srl, della necessità di costituire una Associazione temporanea di Imprese (cd. Ati) , poiché la loro impresa non poteva effettuare  lavori che eccedessero le somme previste dalla cat. OG2 di cat. II”. […]

“Mi venne riferito che non avrei dovuto interrompere i lavori, ma che avrei dovuto comunque trovare un’impresa”, spiega l’imprenditore Silva e invece, rileva il giudice, una volta accertato l’errore sulle soglie “Di Gregorio avrebbe dovuto, in virtù dell’obbligo di vigilanza, interrompere i lavori e procedere” a un appalto tradizionale anche se, si legge in conclusione, “non è possibile ancora stabilire se egli fosse consapevolmente partecipe del patto corruttivo”.

Mario Di Gregorio, fino a ieri direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune dell’Aquila, all’epoca dei fatti era dirigente facente funzioni, responsabile dell’ufficio Ricostruzione, o come asserisce il sindaco, dirigente del settore Cultura, alla Protezione Civile e agli Impianti sportivi e quindi estraneo alla vicenda?

LA CARRIERA DI DI GREGORIO – Il curriculum pubblicato sul sito del Comune riporta come qualifica di Funzionario Tecnico presso il settore OOPP del Comune dell’Aquila, ininterrottamente dal giugno 1999 a maggio 2009. Con decreto n. 283 del 16 maggio 2009, a seguito dell’emergenza sisma, il Sindaco gli affidava l’incarico dirigenziale per 6 mesi avendo individuato in lui “persona munita di professionalità, competenze e qualità necessarie per assumere i compiti e le funzioni congrui ai fini di cui sopra, con attribuzione delle inerenti funzioni dirigenziali”. E “ritenuto di dover attribuire all’ing. Mario Di Gregorio un compenso pari a quello previsto per il Dirigente di Servizio assegnatario dei compiti di massima responsabilità […] con un compenso pari a complessivi  18.500 euro per i 6 mesi[…]”.

Nel gennaio del 2011 Mario Di Gregorio, all’epoca responsabile dell’Area Sisma, è indagato dalla Procura dell’Aquila per aver modificato l’esito della scheda di rilevazione dei danni della casa materna, e rinviato a giudizio. Questo incidente di percorso segue quello che lo aveva visto coinvolto, quale Rup della vicenda della metropolitana di superficie, per la quale, era stato condannato a 14 mesi in primo grado (insieme al dirigente del Settore urbanistico, Vittorio Fabrizi), con l’accusa di turbativa d’asta. Mentre si è chiusa con l’archiviazione l’inchiesta riguardante la mancata osservazione di misure di protezione durante i lavori per la realizzazione della metropolitana di superficie.

Dopo l’avviso di garanzia per la demolizione della casa materna, con decreto n. 227 del 31 gennaio 2011 a Di Gregorio veniva revocato il precedente incarico e attribuito l’incarico dirigenziale attinente alla ‘realizzazione del progetto di recupero delle strutture sportive’, con medesimo inquadramento e  retribuzione.

In data 23 giugno 2011 il Sindaco procede a nuovi incarichi dirigenziali e nomina Mario Di Gregorio dirigente del Settore Ricostruzione Pubblica. In seguito gli viene riattribuito l’incarico a dirigente del settore Ricostruzione pubblica e Patrimonio fino a che, con decreto n. 53 del 15 luglio 2013, il Sindaco gli rinnova l’incarico quale Dirigente (categoria D3) fino al fino al 31 dicembre 2013.

E’ da evidenziare come, nel luglio del 2011, il rapporto del MEF (ministero dell’Economia e delle Finanze) aveva mosso rilievi pesanti sulla gestione del triennio dell’amministrazione comunale e nelle pagine della relazione era finita anche la posizione di Mario Di Gregorio insieme a quella di altri 4 dirigenti, nominati senza concorso, che non potevano fare il salto di qualifica col relativo stipendio.

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