Regione, il mistero dei fondi scomparsi per i dipendenti: D’Amico fa lo “gnorri”
di Maria Cattini – “Finalmente la politica regionale batte un colpo sulla grave inefficienza dell’apparato burocratico regionale e le proteste del personale.”
Lo afferma in una nota Carmine Ranieri, segretario generale della Cgil Fp Abruzzo.
I dipendenti della Regione Abruzzo sono da alcuni giorni sul piede di guerra, tanto da arrivare a minacciare una giornata di sciopero per il prossimo novembre. Sembrerebbe che non ci siano le coperture per il premio di produttività annuale dei dipendenti, una specie di quattordicesima che si aggira introno ai 1.500 euro. Nella nota, Ranieri svela che: “l’interpellanza presentata dal vice Presidente Giovanni D’Amico, interroga il Presidente Chiodi e l‘assessore Carpineta su come intendono risolvere i problemi del mancato inquadramento funzionale del personale tra le Direzioni.” Peccato che Ranieri non sia a conoscenza che nel 2012, per assicurare i fondi di rifinanziamento al capitolo di bilancio per la “candidatura della città dell’Aquila a Capitale europea della cultura”, fu proprio il consigliere regionale Giovanni D’Amico (Pd), a proporre con il p.d.l. 463/2012 di sottrarre 20 mila euro dal capitolo di spesa U.P.B. 02.01.005 – 11202, esattamente quello riguardante il “Trattamento economico del personale: principale ed accessorio”.
“Ho anche depositato in Commissione la proposta di legge regionale per il finanziamento del capitolo di spesa denominato ‘Candidatura della Città dell’Aquila a Capitale Europea della cultura 2019’- dichiarò alla stampa un soddisfatto D’Amico, che anche allora se la prendeva con Chiodi e l’assessore De Fanis, colpevoli di un “grave disimpegno” nel sostegno della candidatura dell’Aquila. Certo D’Amico si guardò bene dall’informare i cittadini abruzzesi di dove aveva pensato di prendere quei fondi.
Anche quest’anno è stato ripresentato il progetto di legge sempre per il rifinanziamento della “candidatura della città dell’Aquila” ma purtroppo sul sito del Consiglio regionale non è disponibile la scheda con il testo e, di conseguenza, verificare esattamente dove pensano di prendere i soldi per il 2014.
Il mistero su che fine hanno fatto i fondi per lo stipendio dei dipendenti rimane. Proprio per risolverlo, i sindacati e le Rsu del personale hanno chiesto ufficialmente un incontro con i Capogruppo consiliari e le Commissioni Bilancio e Affari Generali, Ordinamento degli Uffici ed Enti Locali, e la Commissione Vigilanza.
Invece, per chi fosse più preoccupato per le sorti della “candidatura della città dell’Aquila a capitale europea della cultura” che all’economie del personale della regione, niente paura. Solo per redigere la proposta e promuovere la candidatura, il Comune dell’Aquila ha già predisposto altri 70 mila euro per il prossimo anno. Se Regione e Provincia dovessero rispondere positivamente, il coordinatore del progetto per la candidatura, il “professore” Errico Centofanti, avrà a disposizione più di 100 mila euro solo per il 2014. E per arrivare al 2019, ce ne è di tempo per reperire fondi. Anche a costo di sacrificare i lavoratori.
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