Sette giorni di paura e delirio per il soldato Massimo Cialente

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Per Massimo Cialente gli ultimi sette giorni sono stati tra i più neri della sua già travagliata esperienza di Sindaco dell’Aquila. Una serie di sfortunati eventi iniziata con la condanna della Corte dei Conti a risarcire personalmente 80 mila euro su 396 mila, oltre alle spese processuali, per la mala gestione dell’Accademia dell’Immagine in qualità di Presidente dell’istituto cinematografico. Poi sono arrivaste le bacchettate del Prefetto sulla sicurezza in città. Nel frattempo la ricostruzione dell’Aquila non avrà nella legge di stabilità alcun fondo aggiuntivo a quelli già stanziati, come richiesto dal Pd aquilano, Cialente, Pezzopane, Lolli. Il Pd nazionale, invece, si è mostrato sempre più diffidente con i tre esponenti locali e il premier Renzi per l’ennesima volta, svicolando, si è rifiutato di venire a L’Aquila, tanto da costringere Cialente a prendere carta, penna e calamaio per scrivere di suo pugno una lettera accorata all’Europa con la minaccia di valicare nuovamente le Alpi e presentarsi nuovamente a Bruxelles con le sue truppe. Magari- ci piace immaginare- sotto Natale vestito da zampognaro per ottenere almeno qualche ‘obolo’ dai passanti. Ed infine, la settimana orribile, si è conclusa con la scoperta che la XPress- appena beneficiata di altri fondi pubblici dal Comune- fino adesso avrebbe realizzato nel fantomatico Aeroporto dell’Aquila solo lo smaltimento di rifiuti speciali. Insomma, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente non viveva una settimana così disastrosa dal tempo della sua ultima minaccia di dimissioni. Al Comune descrivono il Sindaco come “nervosissimo”, sull’orlo di una crisi di nervi. Siamo sicuri, però, che anche questa volta Cialente, in qualità di medico, avrà la giusta cura per superare questi ennesimi giorni di paura e delirio e ritrovare finalmente la meritata serenità.

E mentre i media nazionali continuano a descrivere la nostra città come un luogo dove regna delinquenza, incapacità e dolore, l’unica notizia in grado di far tornare il sorriso all’intera nazione prodotta dalla classe politica aquilana sembra essere la love story tra Pesciolina e Gnocchetto. Proprio il sindaco, infatti, alla vigilia di questa ennesima settimana di paura e delirio, pubblicando uno suo accorato appello in difesa del rispetto della privacy della sua fraterna e coraggiosa amica, la Senatrice Stefania “Pesciolina” Pezzopane, aveva avuto modo di scrivere: “ma chi, se non noi, potevamo e soprattutto dovevamo difendere la città senza guardare in faccia nessuno, amici od avversari? Nella nostra situazione, di guerra, non si possono fare giochetti.”
Ed infatti è proprio di oggi la notizia che sono spariti dal decreto Salva Italia i 250 milioni per la Ricostruzione dell’Aquila, malgrado le rassicurazioni fornite dal premier Renzi alla Pezzopane. O almeno questo sosteneva la Senatrice Pesciolina su tutti i quotidiani locali, facendo vanto di dieci minuti di colloquio concessole personalmente dal Premier nonché segretario del suo stesso partito, Matteo Renzi.

La nostra domanda, a questo punto, è un’altra: ma con soldati del genere, potevamo vince’ la guerra?

L’Aquilablog.it, 23 ottobre 2014

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