Caro Massimo, #staisereno

cialente

Ci risiamo. Non appena si alza qualche sopracciglio o avanza qualche sospetto sul ruolo del Sindaco dell’Aquila nella Ricostruzione, il nostro caro primo cittadino comincia a vedere complotti orditi da oscuri poteri “forti” e “trasversali”. Senza però mai fare un nome, per carità! Lasciando alla fantasia di ognuno di noi immaginare quale sia, tra i soliti sospetti, il volto del Keyser Söze di turno. D’altronde la teoria del complotto è lamentata solo con vaghe, quanto pesantissime allusioni, delle quale il nostro Sindaco da anni è maestro.

Eppure, a L’Aquila, dopo l’evaporazione del centro destra, se c’è un’organizzazione potentissima, una triade che abbia sotto controllo le varie leve di ogni interesse pubblico, è proprio quella del PD: oltre al sindaco, c’è la santa martire dei precari, la senatrice Stefania Pezzopane a Roma, e l’inseparabile amico di sempre Zizzetto Lolli che copre le spalle in Giunta regionale. Non c’è aspetto di rilevanza pubblica della vita cittadina che non passi per le loro mani: dall’incredibile salvataggio di Abruzzo Engineering, a quello ancora solo virtuale dell’ISA e sicuramente al prossimo del TSA, fino all’assegnazione di ogni singolo alloggio del progetto C.A.S.E., alla restituzione delle tasse. E a tutto ciò che riguarda la Ricostruzione, compresa la stesura di Leggi delle quali, la senatrice Pezzopane, non perde attimo per rivendicarne la paternità. Almeno fino a quando non si scoprono tra le righe dei testi degli incredibili strafalcioni.

La triade del PD aquilano è diventata talmente potente che spesso è entrata in aperta polemica anche con gli stessi vertici del PD regionale e nazionale che- finiti i bei tempi in cui sia scaricavano facilmente le colpe su quei cattivoni di Berlusconi e Chiodi- a volte sbottano davanti ai continui scaricabarile che avvengono ogni qual volta qualcosa vada storto, o non soddisfi pienamente il palato dei tre compagneros aquilani.

Anche oggi, subito dopo le indiscrezioni sul contenuto di alcune intercettazioni che coglierebbero Pierluigi Tancredi tirare in ballo Cialente e Pietrucci sulla mala Ricostruzione aquilana, il Sindaco non ha tardato a diramare il suo editto dove si auto proclama martire devoto e, ovviamente, innocente e estraneo da tuttoe da tutti. La cosa che colpisce è che le argomentazioni utilizzate da Cialente coincidono in alcuni punti a quelle utilizzate nella lettera di denuncia di un suo acerrimo nemico, il giornalista Peppe Vespa. Entrambi, infatti, sollevano dei sospetti sull’operato della Procura. Cialente, dopo averci assicurato di essere più che sereno e di avere la massima fiducia sulla Magistratura, auspicando che si faccia al più presto chiarezza, getta nella mischia questa frase: “anche su eventuali illegali (reato gravissimo) sottrazioni di intercettazioni ed altri atti giudiziari”. Certo allusioni che non sono nulla a confronto di quando, solo due anni fa, tranquillamente denunciava pubblicamente “metodi mafiosi” in Municipio che lo costrinsero ad allontanare l’allora suo capo di gabinetto, Pierpaolo Pietrucci. Allora, a parte L’Aquilablog, nessuno si scandalizzò e pretese chiarezza su quelle terribili accuse. Tanto meno il Sindaco, prima di lanciarle, si preoccupò di salvaguardare l’immagine della città. Cosa che invece, adesso che i sospetti potrebbero sollevarsi contro di lui, sembra tenere molto a fare “A testa alta!”. Perché lui, i suoi segretari e chiunque gli riconosca la salvezza del posto di lavoro, ne sono convinti: Cialente in questi difficilissimi sette anni non ne ha mai sbagliata una. E se qualcuno provasse a chiedere di chi è la colpa dei milioni di euro buttati sull’aeroporto fantasma con tanto di inaugurazione alla presenza degli aspiranti lavoratori e delle scolaresche delle elementari, ignare truppe di Balilla, a salutarlo alla vigilia delle elezioni? La risposta del sindaco e del suo esercito di miracolati è semplice: la colpa è solo dei gufi e dei bagnini che remano contro. La fine ingloriosa della candidatura della Capitale europea della Cultura voluta e sostenuta pubblicamente dalla Senatrice Pezzopane? Colpa dei Gufi! I mille ritardi sul completamento del faraonico- ma solo per quanto riguarda costi e tempi di realizzazione- stadio dell’Acquasanta? L’amaro risveglio sulla fantomatica “Zona franca dell’Aquila” ? Colpa dei gufi! L’incredibile interrogazione parlamentare di una deputata del PD sul piano di sviluppo del Gran Sasso che smentisce gli impegni presi solo pochi giorni fa al festival della Montagna? Colpa dei gufi!

Per questo, caro Massimo, ti diciamo con affetto: #staisereno. Con tutte le famiglie che la tua triade sta accontentando legittimamente in città, nessuno mai potrà politicamente rinfacciarti o accusarti di nulla. Come l’inconsistenza delle opposizioni in Consiglio comunale dimostra. E se qualcosa dovesse proprio andarti storto, potrai sempre dare la colpa ai gufi o alla SPECTRE, tanto in pochi in città – e dimostri sempre di esserne già abbastanza sicuro- avranno interesse a conoscere tutta la verità.

Laquilablog.it, 24 ottobre 2015

Articoli correlati

Go up