Dove finiscono gli sms donati per i terremotati?

trasparenza

di Maria Cattini, Linkiesta.it – Da Haiti a L’Aquila, passando per altri disastri, la solidarietà è tanta e parte da un minuto dopo il disastro. Il problema è il dopo e qui inizia la nota dolente. Di sicuro non sono soldi immediatamente utilizzabili da chi li riceve.

Con il terremoto che del 6 aprile 2009 a L’Aquila vennero raccolti decine di milioni di euro donati dagli italiani, una cifra impressionante e solo dagli Sms arrivarono 5 milioni di euro.

Come per l’Abruzzo, per aiutare le zone colpite dal terremoto dell’Emilia, la Protezione Civile ha avviato la scorsa settimana una raccolta fondi che prevede anche la possibilità di inviare denaro con un Sms solidale, da 2 euro, al numero 45500.

Per L’Emilia, dal 29 maggio ad oggi sono già stati raccolti più di 7 milioni e mezzo di euro e l’iniziativa, che continuerà fino al 26 giugno, porterà l’intero ricavato alle popolazioni colpite dal terremoto. Il problema è quando?

In Abruzzo il denaro raccolto con le donazioni degli Sms nel 2009 fu affidato dalla Protezione Civile al Consorzio Etimos e alla Etimos Foundation, una organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus). Al progetto, “Microcredito per l’Abruzzo”, aderirono e tutt’ora collaborano la Caritas, diverse associazioni di categoria, gli enti locali, la Federazione del Credito Cooperativo di Abruzzo e Molise e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
La convenzione con il Consorzio Etimos fu stipulata dalla Protezione Civile il 23 novembre del 2009. La Corte dei Conti diede la propria approvazione nei mesi seguenti, attivando il trasferimento dei fondi previsti. Le convenzioni con gli istituti bancari e le altre organizzazioni furono stipulate nell’estate del 2010, e il consorzio divenne pienamente operativo alla fine dello stesso anno.
L’iniziativa post terremoto del Microcredito per l’Abruzzo è stata destinata alle famiglie, alle micro e piccole imprese, alle cooperative e imprese sociali mediante la concessione di prestiti a “tassi agevolati” da rimborsare. Il sistema utilizzato da Etimos non prevede l’utilizzo diretto dei fondi per l’attività di finanziamento. Il denaro viene usato solamente come garanzia per i prestiti richiesti presso il sistema bancario locale.

4.530.000 euro dei fondi del progetto per una somma complessiva di 5 milioni di euro, sono stati destinati alla costituzione del fondo patrimoniale che permette l’erogazione di prestiti a breve, medio e lungo termine, con condizioni agevolate per quanto riguarda i tempi di erogazione, i termini di restituzione e la richiesta di garanzie personali ai beneficiari.

Il plafond è di 500.000 euro per famiglie e singoli, di 3.530.000 euro per micro e piccole imprese, di 500.000 per cooperative, associazioni e imprese sociali.
I restanti 470.000 euro sono stati utilizzati  per attivare percorsi di accompagnamento, assistenza tecnica e formazione, destinati agli stessi beneficiari dei prestiti, nonché per coprire le spese di coordinamento del progetto.

Insomma,  470.000 euro, sono stati utilizzati per ‘oneri riferibili alla gestione del progetto’, che hanno ridotto in parte il fondo patrimoniale usato a garanzia dei prestiti.

Le iniziative e i progetti di finanziamento, all’insegna della trasparenza,  sono liberamente consultabili sul sito di Etimos, che ha pubblicato a fine marzo un aggiornamento della propria attività.
Difficile dire oggi se succederà la stessa cosa con gli Sms inviati al 45500 per L’Emilia. Vedremo…di sicuro non si tratta di un aiuto immediato.

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