Il CUS: “a L’Aquila lo sport sta morendo”. Cialente: “colpa di quei ducetti dei gestori”
“A distanza di 5 anni dal tremendo terremoto che ci ha colpito- scriveva tre giorni il Presidente del CUS dell’Aquila, Francesco Bizzarri, nella sua analisi dell’attuale situazione delle strutture sportive cittadine- anche l’ambiente sportivo cittadino rispecchia il degrado e l’agonia di una città che giorno dopo giorno sta morendo”. Un’affermazione che ha mandato su tutte le furie il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che, solo oggi, ha ritenuto opportuno di stigmatizzare duramente, con una delle sue famigerate reprimende. Senza però rinunciare a dare anche la solita lezione di “stile” a chi osa criticarlo.
“Leggere, infatti, proprio il 6 aprile,- spiega Cialente- che lo Sport sarebbe un'altra vittima del sisma, è qualcosa che definire una caduta di stile è fin troppo eufemistico.” Curiosamente, solo lo scorso ottobre, proprio Cialente era stato un pessimo maestro di metafore azzardate definendo “l’Accademia dell’Immagine la 310ª vittima del terremoto”, scatenando l’indignazione dei parenti delle vittime.
Nel comunicato stampa diramato oggi, il sindaco prosegue rigettando aspramente le critiche mosse da Bizzarri, colpevole di aver tenuto il conto di tutte le strutture sportive che ancora attendono di essere ultimate e riconsegnate alla città, “come il Pala-Pattinaggio, Acquasanta, Piazza D’armi per non parlare del palazzetto dei giapponesi donato 5 anni fa con 5 milioni di euro”.
“Duole dover constare- dichiara oggi Cialente- che l'argomento sia stato fatto oggetto di strumentalizzazioni politiche false nel merito e inopportune nel metodo. Se problemi ci sono stati, essi sono dovuti essenzialmente al fatto che, nel corso degli anni, alcuni gestori di strutture sportive hanno iniziato a comportarsi come fossero di loro proprietà, dimentichi del fatto che si tratta, invece, di impianti a carattere e di interesse pubblico, di cui hanno, per l’appunto, solo la gestione. Questa situazione ha creato disservizi e malcontento, come dimostrano le ripetute lamentele e le numerose ragioni di doglianza che ci vengono rappresentate dagli utenti, in particolare nei confronti di alcuni gestori, pressoché quotidianamente.”
Ispirandosi forse ai racconti del padre ex partigiano, Cialente perde ogni controllo e dichiara guerra contro quelli che ritrae come piccoli dittatori dello sport aquilano. “Alla luce di quanto accade- scrive il sindaco- abbiamo intenzione di avviare delle verifiche e, qualora si ravvisino i presupposti, di ricorrere ad avvisi ad evidenza pubblica per individuare un'idonea gestione. Un'attenzione dovuta, da parte dell’Amministrazione comunale, per evitare il proliferare di "ducetti" dell'ultima ora.”
Alla luce di questo epilogo con il durissimo scambio di accuse tra Cialente e Bizzarri, siamo curiosi di sapere come il sindaco descrive chi, come noi, ha da sempre sostenuto che investire in una miriade di impianti sportivi, grandi e piccoli, senza preoccuparsi prima delle problematiche legate alla loro gestione (solo il nostro articolo riguardante l'ingresso a pagamento per il campo di Piazza d'Armi, raccolse più di 1.900 likes su FaceBook) era un’azione politica scellerata che avrebbe portato solo ad uno sperpero di denaro per la realizzazione di inutili cattedrali nel deserto.
L'Aquilablog.it, 9 aprile 2014
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