Il Pd aquilano come la Repubblica delle Banane

Primarie

All’insegna della ritrovata unità del centrosinistra al Comune dell’Aquila si fa sempre più avvincente il tanto sbandierato rimpasto di giunta che sta diventando ormai una telenovela. In realtà qualche dubbio sul ricompattamento di questa maggioranza sorge spontanea dopo che ieri in Commissione Bilancio la maggioranza non ha votato compatta sul Piano di ristrutturazione delle Spa. Ogni giorno aspettiamo, ansiosi, l’annuncio delle decisioni del Sindaco circa la nuova Giunta, ma quelle che si susseguono, ormai quotidianamente, sono le riunioni dei vari gruppi della coalizione, del Pd, ma anche caminetti più o meno riservati che poi tanto riservati non sono nella città di Sant’Agnese.

Assessori dati per uscenti ormai da mesi che sono costretti a conoscere la loro sorte solo aprendo il giornale la mattina, assessori che dovrebbero entrare in Giunta che stanno diventando come San Tommaso, tant’è l’indecisione sul futuro governo cittadino che regna dentro le stanze del Palazzo.

Ma il Sindaco? Il Sindaco pare si rapporti solo con i capogruppo in questa decisione ma i capogruppo con chi si rapportano? E il capogruppo del PD fa parte di un partito o è espressione solo di se stesso? Il PD cittadino pare scollato da quelli che sono i referenti in Consiglio Comunale per non parlare della base del partito, l’unica a lanciare un campanello di allarme e a chiedere le rimozione del Segretario comunale. La maggior parte dei consiglieri e assessori comunali del PD si sente di serie B, con il capogruppo che pare un’entità astratta in questo panorama dove le decisioni politiche non vengono condivise con la maggioranza ma rimangono appannaggio di due, al massimo tre esponenti, che detengono le chiavi del futuro di questo governo.

Sembra ormai chiaro lo stato di deriva nel quale si trova il Pd cittadino, abbandonato ad un Segretario che, troppo impegnato a svolgere il suo ruolo istituzionale, non ha tempo ed energie per dedicarsi alle sorti del partito e per segnare una linea politica di indirizzo. Un partito che, nei Circoli, cerca di scuotersi e di ripartire, ma che purtroppo si ritrova in solitudine in un momento così critico per il PD e con importanti scadenze elettorali che bussano alle porte.

3 marzo 2009
[tratto da Gli Editoriali del Direttore – IlCapoluogo.it]

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