La moglie del vice sindaco di Avezzano neo assunta alla Presidenza del Consiglio regionale. Scoppia la polemica contro i Di Pangrazio Bros

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Nella segreteria della Presidenza del Consiglio regionale dell’Abruzzo si registra una nuova assunzione “importante”, destinata a suscitare nuove polemiche: quella della signora Donatella Ciaccia, moglie del vice sindaco di Avezzano Ferdinando Fiore Boccia, assunta dal Presidente Giuseppe Di Pangrazio a chiamata diretta, con incarico fiduciario di staff. Essendo sindaco di Avezzano proprio Gianni, fratello di Giuseppe, molti interpretano la nuova assunzione come l’ennesimo tentativo dei fratelli Di Pangrazio di rafforzare quello che è già stato definito sulla stampa “un potentato politico”. La signora Ciaccia, curiosamente, non è stata destinata alla sede aquilana del Consiglio regionale ma alla molto più distante, ma anche molto più discreta, sede distaccata di Pescara. Mentre la versione del documento della sua assunzione, pubblicato on-line sul sito del Consiglio in nome della “trasparenza”, copre con un bell’OMISSIS il nome del politico che ne ha richiesto l’assunzione, ossia quello di Giuseppe fratello di Gianni, Sindaco di Avezzano.
Questa nuova assunzione eccellente nella “presidenza dei miracolati”- così come oggi viene definita maliziosamente tra i corridoi dell’Emiciclo la segreteria del Presidente Di Pangrazio- segue il riciclaggio di Luigi -detto Gino-Milano, Consigliere regionale dell’Idv nella passata legislatura, ora assunto come funzionario nella segreteria del Presidente, e il ripescaggio in extremis del già Assessore ed ex vice Presidente del Consiglio Giovanni D’Amico, ‘trombato’ alle ultime elezioni politiche e ora assunto, tra un mare di polemiche, con il ruolo di portavoce di Di Pangrazio.
Nella storia del Consiglio regionale dell’Abruzzo, anche per una questione di prestigio e dignità personale, non si erano mai visti ex consiglieri assunti nelle segreterie della Presidenza.
Quanto sta accadendo chiarisce anche quello strano sorpasso fatto da Di Pangrazio, secondo classificato nella lista del Pd, a danno del primo degli eletti nella circoscrizione dell’Aquila, l’aquilano Pierpaolo Pietrucci. Solo pochi mesi fa, Pietrucci dovette rinunciare inspiegabilmente al posto di Presidente del Consiglio regionale. Di prassi, infatti, il ruolo di Presidente del Consiglio è riservato al primo degli eletti della provincia dell’Aquila o di Teramo, nel caso sia un politico pescarese o chietino a ricoprire l’incarico di Presidente della Giunta. Oggi, con queste strane assunzioni, comincia a delinearsi il quadro politico, tutto interno al Pd, che portò Pietrucci a dover rinunciare all’ambito incarico di Presidente.
Ma la scientifica “marsicanizzazione” della Presidenza del Consiglio regionale non finisce qui: pochi mesi fa è stato selezionato come dirigente della Presidenza di Giuseppe Di Pangrazio Claudio Paciotti, che fino ad allora aveva prestato servizio presso il fratello Gianni al Comune di Avezzano. A Paciotti recentemente è stata assegnata  ad interim anche la responsabilità di gestire la cassa di tutto il Consiglio regionale. Mentre il marito della signora Ciaccia, il vice sindaco di Avezzano Ferdinando Boccia, riesce a prendere importanti incarichi dal comune dell’Aquila, un altro importante funzionario marsicano del Pd, Sergio Natalia, è stato appena nominato capo gabinetto del Sindaco di Avezzano, Gianni, continuando ad alimentare questa fitta rete di relazioni politico impiegatizie. 
Una rete tanto fitta e spudorata da cominciare a preoccupare gli stessi marsicani: “il potentato politico dei Di Pangrazio ha colpito duro- ha dichiarato alla stampa l’ex dirigente politico Nazzareno Mascitti,- “con due blitz, uno dietro l’altro ha nominato D’Amico portavoce del Consiglio regionale e Natalia capo gabinetto del Sidnaco di Avezzano. “I mugugni interni al Pd”- sostiene Mascitti sul Centro di qualche giorno fa – “sono sedati e la Valle Roveto è conquistata, in vista di chissà che. Eleggendo il Sindaco di Avezzano, il potentato politico lo abbiamo creato noi. Però c’è un limite alla pazienza: superbia a piccole dosi, sì, ma questa è una dose da cavallo. Protestare è il minimo che possiamo fare, altrimenti dovremmo fare di peggio”, minaccia Mascitti. Visto l’esiguo numero dei votanti alle Primarie del Pd nel comune di Avezzano commentato da molti come un “flop clamoroso”, sicuramente la rivolta contro “il potentato politico”, e l’ambiguo sistema di assunzioni dei fratelli Di Pangrazio, può dirsi appena cominciata.
Laquilablog.it, 9 marzo 2015
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