L’Aquila, Aeroporto: 60 posti di lavoro da prendere “al volo”

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di Maria Cattini – L’Aeroporto dei Parchi non decolla ma i 60 posti di lavoro, tanto cari ai politici aquilani, sì.

Lo scorso 23 settembre sul sito del Comune dell’Aquila, solo il giorno prima dello “stop” del Ministero dei Trasporti, è stato pubblicato in sordina l’avviso predisposto per la selezione di figure professionali da impiegare nello scalo del capoluogo, che al momento nessuno sa quando e se entrerà mai in funzione.

Ma attenzione: gli interessati avranno tempo per inviare la loro istanza alla XPress solo fino al 3 ottobre. Certo la XPress di Reggio Calabria ha una sensibilità molto diversa dalla svedese Ikea che, appena scoprì che il bando di assunzione era finito sul sito del Comune di San Giovanni Teatino, si affrettò a diffondere un secca comunicazione per dire basta ai politici: “Non assumiamo raccomandati”.
Abbiamo visto, invece, quanti e quali politici locali si siano affrettati direttamente, o indirettamente, a risolvere le pratiche di quello che per molti è destinato a rimanere alla storia come “l’aeroporto più pazzo del mondo”. Ma con la scusa dello “sviluppo del territorio” “un volano per l’occupazione”, di operazioni bizzarre come questa, dove non si capisce dove finiscono gli interessi politici e iniziano quelli industriali, a L’Aquila ci siamo abituati da anni: da Abruzzo Engineering, alla Finmek, dal Parco Scientifico e Tecnologico all’Accademia dell’Immagine.

In questo infinito gioco delle tre carte, la gestione dell’Aeroporto è affidata alla XPress, gli 800 mila euro di  finanziamenti per le 60 assunzioni sono della Commissione europea; il bando è uscito sul sito del Comune ma la domande per ricoprire uno dei 60  “posti” di lavoro è affidata direttamente alla XPress, quindi nessun concorso pubblico.

Le figure richieste dalla Xpress, sono: soggetti svantaggiati, molto svantaggiati, disabili, donne, giovani dai 18 ai 35anni; disoccupati o inoccupati iscritti presso un Centro per l’impiego della regione; laureati, diplomati, licenziati scuola dell’obbligo; residenti o iscritti all’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero (Aire) in uno dei comuni dell’Abruzzo. Per chi ci crede ancora oppure non abbia modo di utilizzare l’ormai famoso “metodo” Cialente, può inviare un curriculum vitae in formato europeo o equipollente e attestato del Centro per l’impiego, attraverso il link dedicato sul sito www.aeroportodeiparchi.it oppure a mezzo del servizio postale o a mano presso la sede dell’aeroporto in Via Carlo I d’Angiò n. 23 a Preturo.

Cosa andranno a fare le sessanta persone nei cinque giorni, se va bene, in cui dall’Aeroporto non decollerà o atterrerà alcun volo? A parte i politici che stanno scaldando i motori per la prossima campagna elettorale, ce lo chiediamo tutti, anche al Ministero dei Trasporti. Sempre che non finisca tutto all’aquilana: come la metropolitana di superficie o il Centro Turistico del Gran Sasso.

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