Perdonanza Celestiniana 2013: una bolla per 5 anni di balle

collemaggio

di Maria Cattini - E, alla fine, arrivò  settembre: il tempo dei pastori di andare verso il mare e degli aquilani di tirare i bilanci dell’ennesima edizione della Perdonanza Celestiniana.

Quest'anno è stato l’assessore alle Opere Pubbliche del Comune dell'Aquila, Alfredo Moroni, dirigente regionale e probabile prossimo candidato al Consiglio Regionale, a presidiare insieme al Sindaco la tradizionale Conferenza stampa per fare un bilancio della manifestazione appena conclusa.
L’Assessore Moroni sferzante del pericolo -e del ridicolo- ha subito spiegato: "Il bilancio ancora non c’è ma sarà presentato a breve".

L’ennesimo, macroscopico segnale dell’improvvisazione dell’Amministrazione Comunale? Macché! Il Moroni, che moro non è più da anni, vuole stupirci e rilancia: “La parte organizzativa per la prossima edizione partirà subito mentre la strategia promozionale inizierà dal mese di gennaio."Volantinaggio promozionale tra le bancarelle della fiera dell’epifania? Può darsi, da tali geni dovremmo attenderci di tutto.

Subito dopo, nel corso della stessa conferenza stampa, il Sindaco Cialente e l’Assessore sono subito costretti ad aggiustare il tiro: "ad aprile del 2014 il cartellone!".

Ciò non bastasse, a frenare ulteriormente il facile entusiasmo del futuro candidato Moroni, per evitare di farsi male prima del tempo, è intervenuto ancora la sua spalla migliore, il buon Sindaco Massimo: "L’edizione del 2014 sarà la prova generale per quella del 2015."

Quindi se la prossima edizione del 2014 farà più 'schifo' di questa, sappiate già da adesso che era solo una prova per quella del 2015.

Così come nella conferenza stampa di bilancio dell’edizione 2012, Marco Fanfani (allora vice presidente del comitato Perdonanza) e la oggi senatrice Stefania Pezzopane avevano promesso che per l’edizione 2013 sarebbe venuto nientemeno che il Dalai Lama. Invece, quest’anno, l’unico vestito di arancione avvistato in comune è stato l’esimio “Professore“ Errico Centofanti.
I pochi numeri dei bilanci della Perdonanza dati in pasto alla stampa, nel corso degli anni, invece si assomigliano sempre:  che sia stata un’edizione di passaggio, una di riflessione, una di emergenza, una spirituale o una fieristica. Il pubblico al corteo è sempre tra i 20mila, per la questura, e i 25mila partecipanti, per il clero. Più o meno sono 10mila gli spettatori del tradizionale concerto: che l’ospite sia Grignani, i Subsonica o la Mannoia alla quale, a differenza di tre anni fa, almeno questa volta non hanno rubato la macchina mentre era sul palco. Casomai, come per il festival di San Remo, variano le tradizionali polemiche degli aquilani: una volta l’edizione è stata troppo laica, “fuori i mercanti dal tempio”, un’altra, invece, troppo religiosa con i commercianti che piangono miseria.
E’ dall’edizione del 2010, dopo i tragicomici trascorsi del Premio della Pace al Papa, che politici di ogni ordine e grado arricchiscono la conferenza stampa di chiusura buttando lì la balla della candidatura, prima dell’intera città dell’Aquila, poi solo della Perdonanza, a patrimonio “immateriale” dell’Umanità dell’Unesco. Addirittura la notizia ufficiale che l’Unesco stava prendendo seriamente in esame la candidatura fu data alla stampa il 21 ottobre del 2010.

Al “coro di sì” del 2010, nel 2011 si aggiunse Lech Walesa, l'ex presidente della Polonia, “intenzionato a firmare nei prossimi giorni, un documento a sostegno di questa candidatura”. Del 2012 finalmente la certezza che “la Perdonanza piace all’Unesco”. E infine la promessa che “jel’avemo quasi fatta” di oggi. Però, forse, è meglio riparlarne nel 2014 o, meglio ancora, nel 2015.  Insomma, dopo l’ennesima conferenza stampa, ci sembra di capire che all’Amministrazione Comunale rimane la solita certezza: “Viva!  Viva la Perdonanza! Che ci fa sta bene tutti de mente, de core e de panza!”.

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