Post Congressi Pdl: tanto tuonò che piovve

centrodestra, pdl

Qualcuno aveva provato a derubricare come “chiacchiere da corridoio” i “rumors” dei malpancisti del Pdl, da noi raccolti a margine dei congressi e pubblicati senza censure solo due giorni fa’. Ed invece non tardano ad arrivare i primi concreti riscontri.
Il primo- e decisamente più importante per il quadro della politica regionale- è l’appoggio aperto che Rialzati Abruzzo, tramite il suo portavoce aquilano Emidio Succitti, ha voluto ufficializzare ieri alla formazione guidata da De Matteis per la conquista del Comune dell’Aquila.  No, non ci siamo confusi: stiamo parlando dello stesso Rialzati Abruzzo di Masci, di Pescara Futura, che  domenica sera cantava vittoria per aver scalato- e frantumato- con successo il Pdl pescarese. Lo stesso Rialzati Abruzzo che, oggi, la coordinatrice Chiavaroli saluta nelle interviste alla stampa come “una preziosa risorsa”. Una “preziosa risorsa” che evidentemente è pronta a girare dove tira il vento. Tanto che all’Aquila non ha voluto attendere neanche le primarie per scaricare il Pdl ed i suoi eventuali candidati ufficiali. Così i giochi romani- perché le sponsorizzazioni forti di Masci sono nella capitale non certo in Abruzzo- rimangono ormai oscuri solo per chi non vuol vedere.
Il secondo riscontro viene da quella parte più moderata- gli ex democristiani doc, per intenderci- che hanno sempre mal tollerato l’unione contro natura con gli ex missini. Ex missini che, a L’Aquila, prima del ’92, erano considerati solo dei patetici nostalgici con i quali era meglio non aver a che fare. Se non altro per una questione di immagine. Oggi, invece i “moderati devono subire gli ex An come guide del partito, non essendo riusciti a costruire in Forza Italia prima e nel Pdl poi una vera classe dirigente con leader rispettati e riconosciuti da tutti. Domenica scorsa- a margine della rissa del congresso aquilano tra Giuliante e Ricciuti-  un commento abbastanza sintetico ci aveva colpito: “Nella Dc, chi veniva solamente sospettato di aver avuto un passato da missino, veniva immediatamente accompagnato alla porta. Altro che i venti anni di militanza rivendicati da Giuliante.”
Il tempo di organizzare le idee ed esprimerle con il tono più consono ad una ex professoressa, “storica” liberale, berlusconiana doc come Angela Ciocca, ed ecco uscire sulla stampa la sua dichiarazione ufficiale che vale la pena riprendere: «La mia educazione e cultura moderata hanno trovato prima in Forza Italia, poi nel Popolo della libertà il terreno ideale per un confronto proficuo e di qualità. Una scelta, la mia, che mi ha accompagnata in tutti questi anni, senza cedimenti e esitazioni. Grande è stato il disappunto nel vedere il partito ridotto a teatro di dispute personalistiche ed elettoralistiche. Grande è stata l’amarezza nel constatare che più che del futuro della nostra città i dirigenti del partito sono interessati a salvaguardare la  propria fetta di potere dentro il partito, imponendo scelte (chiaramente non condivise) che possano perpetrare la loro personale capacità di penetrazione nel governo della città.
Con rammarico e sgomento ho assistito ad un’azione di “appropriazione” del partito da parte degli ex appartenenti al Movimento sociale. Sono andata di persona al congresso, anche perché non credevo possibile che fosse già stato tutto deciso a  tavolino un mese prima. E, invece, così è stato. Il segretario provinciale uscente ha designato e fatto eleggere il suo uomo al suo posto».
Stili diversi ma la sostanza non cambia. Soprattutto per De Matteis che continua ad incassare appoggi soprattutto da chi- e sono molti- credono che l’era berlusconiana sia definitivamente finita e il partito di cartone stia per prendere fuoco nel giro di poco tempo. Quindi, dalla Ciocco a Succitti, a L’Aquila l’ordine è uno solo: “si salvi chi può!”

Maria Cattini, L’Aquilablog.it

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