Problemi con la burocrazia? Cialente su Fb spiega come fare
di Maria Cattini - Un altro incredibile- e imperdibile- post di FaceBook dove il Sindaco Cialente spiega ai cittadini come bisogna comportarsi in caso di problemi con la burocrazia, come lo “stop del Ministero dei Trasporti” all’apertura dell’Aeroporto. Un caso esemplare di come la politica italiana invece di fornire chiarimenti, affrontare i problemi e, semmai, assumersi le responsabilità dei propri fallimenti, si rifiuta di rispettare le decisioni di chi è preposto a prenderle e va alla ricerca di soluzioni “alternative”.
Davanti alle contestazioni del Ministero, Cialente non si vergogna di raccontare di essere corso a trovare coperture politiche - “raccomandazioni” per i mortali cittadini- che gli facciano recuperare la brutta figura a livello nazionale. Non certo personaggi che hanno qualche merito nella vicenda: ma semplicemente personaggi politici che lo aiutino a fare pressioni sul Ministero affinché venga “sistemata la pratica”. Cialente, nella sola giornata di ieri, racconta di aver chiamato al telefono, nell’ordine: Letta - non specifica se Enrico o Gianni- , il Capo Gabinetto Aiello estensore della lettera incriminata, Legnini, la Pezzopane che subito ha avanzato l’ipotesi di un’interrogazione al Senato, giusto per non farsi mancare nulla. E poi ancora Cialente ammette candidamente di aver chiamato la dirigente regionale Carla Mannetti, vicina al centro destra, e, infine, Giorgio De Matteis. Non si sa mai: le “pressioni politiche” funzionano meglio quando sono bipartisan.
Dopo aver dato questa lezione ai cittadini, un attonito Cialente ha pure il coraggio di chiedersi: “in quale paese viviamo? Chi comanda in questo Paese?”. Ma in Italia dove comandano solo i politci, ovviamente.
Un cittadino, in un post di risposta a questa grande lezione di educazione civica di Cialente, ha fatto notare che anche Scajola, grazie alle pressioni politiche, anni fa si era fatto attivare un volo Alitalia Roma-Albenga per accorciare di 33Km le distanze con l’aeroporto di Imperia- volo fallimentare che fece registrare il massimo storico di 18 passeggeri registrati, immediatamente soppresso allo scadere dell’incarico di Scajola come ministro- Cialente, evidentemente piccato, ha risposto così:
“dietro la vicenda (dell’Aeroporto dei Parchi, ndr) vi era anche l'ottenimento di un finanziamento europeo (che altrimenti l'Abruzzo non prende mai) e decine di posti di lavoro. Ma certo a lei non importa niente.”
E qui viene il punto che il Sindaco Cialente sembra proprio non essere in grado di capire. Nella lettera del Capo Gabinetto del Ministero dei Trasporti Aiello, infatti, venivano richiesti nient’altro che ulteriori elementi di chiarezza sull’economicità dell’operazione, poiché: “non esiste ancora un quadro certo ed esaustivo di tutti i servizi indispensabili a garantire il funzionamento dell’aeroporto e degli oneri connessi, anche attraverso una valutazione dei costi benefici del complesso delle attività richieste per garantire l’operatività dello scalo”.Il Ministero avanzava dubbi anche sull’aspetto dei costi per le finanze pubbliche: “dovrà altresì- scrive infatti il Capo Gabinetto- essere verificata la disponibilità delle connesse risorse finanziarie a carico dello Stato, della Regione e degli Enti Locali e delle relative coperture.”
Ed infine, secondo il Ministero riporta anche quanto aveva anticipato L’Aquilablog.it circa più di un anno fa: attualmente non esiste alcun riferimento all’Aeroporto dei Parchi inserito nel Piano nazionale degli aeroporti, sul quale si stanno confrontando le Regioni italiane.
Il testo della lettera, quindi, non fa alcun riferimento alle certificazioni e alle autorizzazioni tecniche dell’Enac, suggerendo solo di fare chiarezza sugli aspetti economici dell’operazione e assicurarsi che non venga solo costruita una cattedrale nel deserto con i soldi pubblici. La Regione Abruzzo, infatti, ha già investito 2 MLN di euro di fondi FAS nella struttura, altri 800 mila dovrebbero venire dal progetto europeo “Abruzzo Lavoro 2” per la formazione dei lavoratori, mentre il Comune ha già impegnato 600 mila euro. E c’è chi parla di altri 6 MLN di euro in arrivo.
Ma ecco come Cialente ricostruisce testualmente la lunga e tumultuosa giornata (riportiamo il testo integrale perché rimanga nella storia della politica cittadina):
“Lungo articolo. Invito a leggere il comunicato del Ministero.
Per trasparenza vorrei ripercorrere tutte le tappe.
Da più di un anno stiamo cercando di ottenere l'autorizzazione ai voli commerciali per un aereoporto 2b privato, cioè comunale, affidato ad una società di gestione, aereoporto "marginale", cioè che non darà fastidio a nessuno. CHE NON COSTA UNA LIRA NE' ALLO STATO, NE' ALLA REGIONE, NE' AL COMUNE ESCLUSO L'AVVIAMENTO. Un areoporto che quindi non rientra nel piano nazionale che come è noto considera 24 aeroporti civili e 18 di servizio.
E' un caso unico in Italia. Non si chiedono soldi. Se funziona è bene, se non funziona nessuno ci rimette.
Dopo esami su esami, controlli, ispezioni, modifiche,ecc, ecc, il 6 settembre si arriva al dunque. L'ENAC in seduta plenaria, dopo un nuovo interrogatorio e la raccolta di tutte le relazioni delle diverse direzioni, acquisiti tutti gli elementi, finalmente rilascia tutte le autorizzazioni, e comunica al Ministero (da me già informato preventivamente ) che è tutto OK. Si deve solo firmare il decreto. Una formalità, se qualcuno si vedrà la documentazione Enac.
Con Enac concordiamo la giornata dell'inaugurazione per il 28 settembre, e comunico ad Aiello, capo di gabinetto, che è tutto a posto. Serve solo la firma al decreto. Aiello mi dice che non sa come ritrovare le lettere precedenti già arrivate al Ministero. Richiamo l'Enac e rintraccio gli indirizzi, che passo ad Aiello.
La scorsa settimana telefono alla segreteria del Ministro Lupi, e lo invito ufficialmente all'inaugurazione. Chiuso il cellulare, chiamo Legnini ed invito anche lui. Legnini mi dice che quel sabato dovrà essere a Taranto, ma cercherà comunque di venire.
A quel punto noi ( in effetti l'assessore Iorio), cominciamo ad organizzare la festa.
Ieri mattina, mentre ero al cimitero a depositare la corona sulle tombe dei Nove Martiri, mi arriva una telefonata , anticipata alla mia segreteria come urgentissima, dal direttore di ENAC, che mi dice di essere molto preoccupato dal fatto che il Ministero , nonostante la lettera sia partita subito dopo il 6 settembre, ancora non firma il decreto. Panico. Chiamo Aiello che non risponde. Invio messaggio di urgenza, vengo richiamato. Gli spiego tutto, dicendo che anche Enac non comprende il ritardo nella firma da parte del ministero. Mi dice che vedrà subito e promette di richiamarmi nel pomeriggio. Nulla nel pomeriggio.
Cerco, senza successo il Ministro Lupi, Legnini e Gianni Letta, che di solito mi fa da "ponte".
Questa mattina alle 8,30 avviso Letta, cerco Aiello ripetutamente, alle 9,30 parlo con Legnini.
Alle 10 Enac mi manda una lettera, scritta ieri da Aiello, subito dopo la mia telefonata, con la quale il Ministero, cioè Aiello, chiede all'Enac stessa tutte le informazioni che Enac ha già trasmesso. Comincio a capire che qualcuno sta facendo un gioco strano. Alle 12 finalmente riesco a parlare con il Ministro, che candidamente mi dice di non saperne nulla.
Cavolo! Dopo due settimane, nessuno al Ministero ha letto la lettera ENAC? Può essere? E può essere che il capo di gabinetto non abbia fatto una telefonata chiarificatrice, nonostante le mie raccomandazioni?
Mi chiama Letta, anche lui molto colpito del fatto che il Ministro non ne sappia nulla (in mano a chi siamo?)
Nel frattempo leggo su Abruzzoweb una dichiarazione di Aiello, che dice che la Regione non si è mai pronunciata sul nostro aeroporto. Mentre si svolge una giunta urgente per capire cosa sta succedendo e cosa fare, mi chiama la Dott.ssa Mannnetti, dirigente regionale ai trasporti che mi avverte che sta scrivendo una lettera ad Aiello dicendogli che la Regione, che sapeva dell'apertura dello scalo aquilano, non ne ha mai parlato perchè quello dell'Aquila è uno scalo privato, e quindi non rientra nel dibattito del piano nazionale aeroporti, facendo capire, in "gentilese" che il ministero non si permetta più di tirare in ballo la Regione su questa vicenda, essendone estranea.
Alle 16 teniamo la conferenza stampa.
Alle 18,30 mi telefona il Ministro, agitato ed arrabbiato, dicendomi che loro, molto seriamente, hanno solo chiesto informazioni all'ENAC. Altrettanto adirato, gli rispondo che Enac ha già trasmesso tutte le informazione, e che ritengo , confortato da notizie raccolte sia in Abruzzo che a Roma, che vi siano state e vi siano forti pressioni per non far aprire lo scalo. Il Ministro mi fa capire che se lo farà mai aprire lo farà contro il suo convincimento, che prevede di ridurre gli aeroporti. Gli ribadisco che il nostro aeroporto è fuori dal piano nazionale. Ci lasciamo in modo burrascoso quando minaccia di prendersi tutto il tempo necessario, così imparo a fare certe dichiarazioni.
Mi chiama Legnini subito dopo dicendomi che ha chiamato ENAC apprendendo che le questioni poste da Aiello erano tutte a posto ed il Ministero lo sapeva. Credo che anche lui abbia compreso che ci sono spinte ad impedirci di aprire questo scalo.
Perchè? Da un lato credo che possa dare luogo a gelosie, dall'altro comincio a pensare un'altra cosa. Che ci sia preoccupazione a far partire un aeroporto con criteri di massimo risparmio, efficacia ed efficienza. Molti aeroporti, potrebbe vedersi svelati molti altarini.
Domani sapremo cosa succederà."
Già, cosa accadrà domani?
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