Social media: linee guida ad hoc per i dipendenti pubblici

linee guida ad hoc per i dipendenti pubblici
Table
  1. Social media: linee guida ad hoc per i dipendenti pubblici.
    1. Inoltre, i dipendenti pubblici dovranno prestare attenzione ai contenuti che pubblicano sui propri account privati,
  2. Codice di comportamento dei dipendenti pubblici
    1. Sono le novità, che più saltano agli occhi, proposte dalla presidenza del consiglio dei ministri nello schema di regolamento correttivo del dpr 62/2013 e cioè del codice di comportamento dei dipendenti.
  3. Linee guida ad hoc: Cdm
    1. Social media

Social media: linee guida ad hoc per i dipendenti pubblici.

Le pubbliche amministrazioni saranno in grado di effettuare controlli sui dispositivi elettronici forniti ai loro dipendenti per garantire la sicurezza dei sistemi e dei dati, ma l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), sentito il Garante della privacy, fornirà delle linee guida specifiche in merito.

Inoltre, i dipendenti pubblici dovranno prestare attenzione ai contenuti che pubblicano sui propri account privati,

evitando di pubblicare testi o video che potrebbero compromettere l'immagine dell'ente o impegnarlo in qualche modo. Infine, i dipendenti avranno la possibilità di fare un uso personale limitato dei dispositivi forniti dall'amministrazione.

Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Sono le novità, che più saltano agli occhi, proposte dalla presidenza del consiglio dei ministri nello schema di regolamento correttivo del dpr 62/2013 e cioè del codice di comportamento dei dipendenti.

Ma le modifiche rischiano di non arrivare in porto, almeno così come sono partite, visto che il Consiglio di stato, chiamato a esprimere il proprio parere, si è messo di traverso e, sospendendo la pratica, ha chiesto chiarimenti e approfondimenti (atto interlocutorio n. 93, adunanza del 12/1/2023).

Sullo schema di provvedimento, previsto in attuazione dell'articolo 4 del decreto legge 36/2022, in effetti, Palazzo Spada non ha lesinato le critiche: è pieno di formule vaghe e non si capisce che cosa al dipendente pubblico sia imposto o vietato; ci sono anche regole ambigue in possibile contrasto con la libertà di espressione.

E si può aggiungere che lo schema, nella sua laconicità, è scoordinato con le regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679. Ma andiamo con ordine. Il decreto legge 36/2022 prevede, all'articolo 4, la modifica del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, al quale andrà aggiunta una sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei social media.

linee guida ad hoc per i dipendenti pubblici

Linee guida ad hoc: Cdm

Il Consiglio dei ministri del 1° dicembre 2022 ha licenziato uno schema, nel quale prevede, innanzi tutto, un via libera ai controlli della p.a. necessari alla sicurezza e alla protezione dei sistemi informatici e dati: le modalità di svolgimento degli accertamenti dovranno essere stabilite con linee guida adottate dall'Agenzia per l'Italia Digitale, sentito il Garante della privacy.

Sugli strumenti di proprietà dell'ente pubblico, lo schema permette al dipendente di usarli per incombenze personali, ma senza doversi allontanare dalla sede di servizio, purché l'attività sia contenuta in tempi ristretti e senza pregiudizio per i compiti istituzionali.

Social media

A riguardo dei social network, lo schema in commento limita l'uso anche degli account personali: il dipendente pubblico non deve diffondere contenuti lesivi del prestigio dell'amministrazione, né impegnare la stessa e neppure diffondere in anteprima provvedimenti o dare notizia delle istruttorie in corso.

Se lo schema ha passato pressoché indenne il vaglio della Conferenza Stato-Regioni (parere con marginali raccomandazioni del 21/12/2022), il Consiglio di Stato ha rispedito il testo alla presidenza del consiglio.

Per la parte di strumenti informatici e social media palazzo Spada rileva che il testo proposto è infarcito di condotte indeterminate, senza chiarezza sui doveri minimi dei pubblici dipendenti, per le cui violazioni, tra l'altro, scatterebbero pure pesanti sanzioni.

Ordini e divieti, secondo il Consiglio di stato, vanno riscritti, soprattutto quando, come per l'uso dei social, impattano con la libertà di espressione: senza contare che i relativi controlli aprirebbero il problema del rispetto della privacy dei dipendenti.

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