Sognare L’Aquila a Capitale Europea della Cultura? Solo nel 2013 ci costerà 70mila euro
di Maria Cattini - I consiglieri comunali Guido Liris, Pdl, e Raffaele Daniele, Udc, hanno svelato il segreto che si nasconde dietro l' entusiasmo creato attorno all’ennesimo, improbabile progetto culturale cittadino: la candidatura dell’Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019.
I due consiglieri dell’opposizione, facendo le pulci al bilancio comunale, hanno svelato ai microfoni della collega Matilde Albani, che solo per il 2013 i sogni di gloria dell’assessore nonché senatrice Stefania Pezzopane costeranno agli aquilani ben 70 mila euro. Tanti sono i fondi, infatti, che l’Amministrazione Comunale avrebbe già impegnati per “sostenere” l’improbabile iniziativa, già inserita tra gli intoccabili “classici d’autore” del Sindaco Cialente..
«Lo facciamo per amore della città», «Consulenza totalmente gratuita...», «Non ci prendiamo un euro...», assicuravano a chi, conoscendo bene i precedenti dei personaggi coinvolti, provava a chiedere il costo di questa ennesima messa in scena della “Cultura” all’aquilana. Ed invece la «Consulenza totalmente gratuita» potrebbe finire proprio il 17 luglio quando il Consiglio Comunale dell’Aquila, tra l’immancabile claque di amici, dei numerosi parenti e non, darà l’imprimatur e l’ufficialità allo straordinario quanto 'fumoso' documento stilato dal coordinatore in pectore, dalla sua musa Pezzopane e da un amministratore esperto e competente di imprese culturali di successo, come il sindaco Massimo Cialente.
E già perché l’attuale Sindaco dell’Aquila, oltre a continuare ad assumere un numero incredibile di dipendenti comunali, per la Cultura non guarda in faccia nessuno. Infatti, l’audace Cialente dovrà comparire nuovamente dinanzi ai giudici per le indagini preliminari, per rispondere del reato di cui all'art.10 ter D.lgs. 74/2000, «perché nella sua qualità di legale rappresentante dell'Accademia dell'Immagine, ometteva di versare nei termini previsti per la presentazione della dichiarazione annuale del mod. 770, ritenute alla fonte, relative ad emolumenti erogati nell'anno dell'imposta 2007 per un ammontare complessivo di 111.162,87 euro».
Intendiamoci la cultura costa. E a L’Aquila di più! Il mitico duo, da più di venti anni ormai ed ovviamente chiunque metta in discussione i loro progetti viene definito, con la supponenza e la boria tipica degli ambienti di sinistra, «uno che non capisce nulla!». Come è successo a Sgarbi che, nel corso della sua ultima visita in città, ha osato dichiarare alla stampa locale che: «L'Aquila non ha alcuna possibilità di vincere questa competizione». Competizione nella quale- ci ricorda Roberto Ciuffini in un articolo su News Town- sono coinvolte altre 18 città: tra cui Ravenna, Siena, Perugia-Assisi, Bari, Matera, e in un caso, un'intera macro regione, quella del Nord Est. Per non parlare, poi, della carenza di strutture ricettive e di infrastrutture.
«Se L’Aquila non ce la farà la colpa sarà solo dello Stato e dell’Europa che non vogliono vedere la nostra città finalmente ricostruita.»: questa è solo l’ultima, tesi complottista dell’assessore Pezzopane che, quando gli conviene, dimentica di essere anche senatrice della Repubblica. Sarà come dice lei, ma intanto solo il documento per sostenere la candidatura presso il governo nazionale, ci costerà 70mila euro. Considerando che il governo renderà pubbliche le scelte per le candidature ufficiali solo nel 2015, ci sono altri due anni a disposizione per 'mungere la vacca'. Senza considerare l’azione di lobby che gli altri famigli coinvolti hanno già messo in atto in Regione che, siamo sicuri, produrrà altre fonti di guadagno. Perché a L’Aquila, con la cultura, prima di tutto ci si mangia!
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