"Una poltrona ... per il 2°"
E’ stata firmata dal Sindaco la nomina a Vice Presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo di Pierluigi Mancini, consigliere comunale del PD.
Il TSA, un’istituzione culturale che ebbe padrini d’eccezione in Paolo Grassi e Giorgio Strehler, che ha fatto parlare di sé con ammirazione e stupore registi, oggi famosi, che insieme ad altre istituzioni ha rappresentato la caratterizzazione dell’identità dell’Aquila, si ritrova nuovamente “merce di scambio” di precari equilibri politici che devono fare i conti con la discussione del bilancio in Consiglio Comunale, cercando soprattutto di sopravvivere e non perdere “pezzi”. Con questo non vogliamo dire che il consigliere Mancini non possa essere persona colta o sensibile ai problemi della città, ma la cultura è una cosa seria, e deve essere difesa e garantita da un’Amministrazione che è chiamata a fare delle precise scelte per il governo di questa città. Chi parla più con legittimo orgoglio del Teatro dell’Aquila, dell’Accademia dell’Immagine, delle Istituzioni culturali, del rugby? Accanto alle difficoltà gravi dell’economia e alla crisi occupazionale, il problema vero del nostro territorio è rappresentato dalla profonda lacerazione del tessuto sociale e dall’impoverimento culturale. Quale credibilità può avere per il futuro questa amministrazione che non sa cogliere i segnali intorno a sé che non si rende conto che i cittadini sono stanchi di questi “giochetti”, sono stanchi delle risse e delle faziosità del mondo politico? Ancora una volta vediamo come la politica in questa città sia più attenta a se stessa e ai suoi equilibri che alla cultura.
Non sarebbe bastato solo un po’ di buon senso nel procedere a questa nomina che avrebbe dovuto essere figlia di precise scelte politiche per il rilancio dell’attività culturale di questa città, e non “ostaggio” di logiche spartitorie? Logiche spartitorie che avranno come unico fine, lo speriamo, il senso di lealtà verso Sindaco e Giunta con la presenza in aula e con il voto favorevole su ogni provvedimento.
di Maria Cattini
[tratto da Gli Editoriali del Direttore - IlCapoluogo.it]
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