Back in the URSS?

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  1. La Russia di Putin riporta le lancette indietro nel tempo, a prima del 1992, all'ex URSS.
    1. Un ritorno al passato che in Russia sarà tutt’altro che simbolico.

La Russia di Putin riporta le lancette indietro nel tempo, a prima del 1992, all'ex URSS.

Con un decreto promulgato settimana scorsa, il Cremlino ha stabilito che i nuovi veicoli prodotti nel Paese non avranno più l’obbligo di essere dotati di ABS, airbag e persino pretensionatori delle cinture di sicurezza. Il motivo? La carenza di componenti: elettronici, a causa delle sanzioni occidentali (sulle tecnologie dual-use), ma anche semplici pezzi che aziende produttrici di componenti critici, come la tedesca Bosch, hanno deciso di non vendere più alla Russia.

Anche Lada, una delle principali case automobilistiche russe, va oggi in produzione senza la maggior parte dell'elettronica moderna. Così, oltre alla sicurezza di chi guida, crollano gli standard ambientali. I componenti elettronici sono infatti necessari per garantire gli standard di emissioni moderni: in loro mancanza, il Cremlino ha deciso che è possibile produrre anche auto “Euro 0”.

Al tempo stesso la partenza di Renault ha già aperto le porte al ritorno dello storico marchio sovietico Moskvitch, un’azienda che non era sopravvissuta alla concorrenza occidentale e aveva dichiarato fallimento nel 2006.

Un ritorno al passato che in Russia sarà tutt’altro che simbolico.

Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, durante una riunione del Consiglio di sicurezza russo, come riporta l'agenzia Tass, dichiara che la "guerra informatica su vasta scala" scatenata contro la Russia, cosi' come l'"attacco delle sanzioni" nel suo insieme, sono fallite.

Putin ha invitato il governo e i responsabili del settore a "rafforzare la sovranità tecnologica" del Paese, sullo sfondo delle sanzioni occidentali e dell'aumento di quella che il leader del Cremlino ha definito "una guerra informatica su vasta scala" contro la Russia.
Putin ha anche ricordato il decreto da lui firmato nei mesi scorsi, per il quale "dal 2025 sarà generalmente vietato l'uso di software stranieri per la sicurezza informatica" nelle agenzie governative.
"Per questo, al fine di rafforzare la nostra sovranità tecnologica, il governo ha bisogno di creare una moderna base di componenti elettronici russi il prima possibile", ha detto Putin. "Ne parliamo da molto tempo, stiamo lavorando nel modo più attivo, spero che il risultato arrivi nel prossimo futuro", ha aggiunto il leader russo.
"Dobbiamo sviluppare la nostra tecnologia, compresa la produzione di sistemi software e hardware", ha precisato il capo dello Stato. A suo avviso, in questo ambito "è necessario utilizzare ampiamente gli strumenti e le risorse del programma nazionale 'Economia digitale'".

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