L’inaspettata contesa: Il NY Times fa causa a ChatGPT

NY Times
NY Times

ChatGPT emerge come uno strumento prezioso per giornalisti, esperti di marketing, designer e una vasta gamma di professionisti del settore. Pur non possedendo una comprensione approfondita dei dettagli della moda, offre vantaggi significativi in termini di risparmio di tempo, dal processo di ideazione e brainstorming, alla lucidatura dei contenuti, all’ottimizzazione SEO e all’interazione con il pubblico.

La sua presenza sta plasmando il panorama dell’intelligenza artificiale e influenzando l’industria in modi innovativi.

Tuttavia, il tono distintivo e le informazioni specifiche pubblicate da professionisti della moda in testate come Condé Nast, Vogue o il NY Times, sono diventati un elemento fondamentale per l’addestramento di ChatGPT.

OpenAI, già coinvolta in diverse cause legali nel 2023, ora affronta una nuova sfida poiché il NY Times ha intentato una causa, citando sia OpenAI che Microsoft per violazione del copyright. La richiesta di danni “miliardari” solleva questioni significative riguardo all’uso non autorizzato di milioni di articoli del New York Times per addestrare ChatGPT.

Secondo il NY Times, il chatbot ha riprodotto quasi alla lettera i risultati di Wirecutter, un sito di recensioni di prodotti del Times, senza fornire i dovuti riferimenti e link di affiliazione, causando una perdita di entrate per il giornale. La causa sottolinea anche il potenziale danno al marchio del Times.

La causa sottolinea che ChatGPT è in grado di generare “estratti letterali” dai contenuti del NY Times, permettendo ai lettori di accedere a tali estratti senza costi di abbonamento, causando presunti danni finanziari significativi al giornale.

La BBC riporta che la questione del copyright è stata tentata di risolverla amichevolmente senza successo lo scorso aprile, rendendo la situazione ancora più complessa e tesa.

Gli strumenti di intelligenza artificiale, inclusi sistemi veloci come ChatGPT e piattaforme basate sull’arte come Dall-E, richiedono contenuti, informazioni e immagini create dall’uomo per l’addestramento.

La causa svela il delicato equilibrio tra la necessità di dati e l’uso potenzialmente non autorizzato di informazioni protette da copyright. Questo intreccio legale rappresenta una nuova frontiera delle sfide legali nel mondo digitale, e gran parte di esse rimane ancora senza soluzione.

In conclusione, la disputa tra il NY Times e Chat GPT solleva questioni cruciali sul futuro dell’intelligenza artificiale e delle sue relazioni legali. La tensione tra l’uso di dati di addestramento e i diritti d’autore pone l’industria di fronte a sfide senza precedenti. Come le cause legali legate ai dati continuano a emergere, il regno digitale si trova di fronte a un panorama giuridico complesso e ancora in evoluzione.

Torna in alto