L’Aquila: Ctgs o il porto delle nebbie

ctgs

di Maria Cattini – Che il futuro del Ctgs sia avvolto nella nebbia ci vuole poco a capirlo, ma che l’agonia continui senza che nessuno si prenda la responsabilità politica di dire le cose come stanno è veramente fuori da ogni logica.

Nel gioco dello scaricabarile delle responsabilità il Cda è in fibrillazione e si vocifera quasi interamente dimissionario. Intanto si sono sospesi 28 lavoratori del Ctgs che hanno bloccato la manutenzione degli impianti.

La richiesta di chiarimenti (16 maggio scorso) del presidente del Collegio sindacale, Luca Verini, è un j’accuse pesantissimo che arriva dopo la relazione del Collegio dei Revisori dei Conti che avevano certificato debiti per 7 milioni e mezzo di euro.

Gli aspetti da giustificare sono tanti. Dalla richiesta di una dettagliata giustificazione della mancata applicazione del codice dei contratti relativamente ai lavori affidati dal 2012, alla relazione sull’affidamento della gestione dell’Albergo di Campo Imperatore alla ditta Paolo Pecilli Eventi; la relazione sul contratto di affidamento in gestione a carico del Ctgs circa il rispristino degli impianti, così come il perché della mancanza del contratto di affidamento in gestione del Rifugio Le Fontari e sullo stato delle procedure di affidamento del Rifugio Montecristo; le procedure di affidamento di servizi di ingegneria all’ing. Dino Pignatelli per importi superiori alla soglia comunitaria, così come le motivazioni del conferimento allo stesso ingegnere, in contenzioso con il Ctgs, oltre alla sussistenza di eventuali incompatibilità.

Non manca neanche la richiesta di chiarimenti circa le motivazioni che hanno causato il ritardo dell’apertura al pubblico della seggiovia Le Fontari (lo scorso dicembre 2012) dopo i lavori di revisione eseguiti dalla Sacmif srl e diretti dallo stesso Pignatelli, consulente della stessa società, nonchè la mancata applicazione di relative penali.

Inoltre, mancherebbe al progetto definitivo, presentato dall’ing Pignatelli, per alcuni impianti riconducibili al piano d’area, lo studio di impatto ambientale come da normativa, poi commissionato ad altro professionista.

Il Collegio sindacale pretende anche chiarimenti circa eventuali ricorsi a titolo oneroso per il Ctgs relativamente a incarichi di progettazione e direzione lavori delle opere ricadenti all’interno del piano d’area assegnati ad un ufficio tecnico nominato dal Comune dell’Aquila del quale fa parte l’ing. Marco Cordeschi, che non è stato mai pagato e per i quali ha intrapreso azioni legali contro il Ctgs.

Per finire viene richiesta una dettagliata relazione sull’appalto dei lavori di sostituzione della seggiovia Le Fontari di Campo Imperatore e sulla eventuale sussistenza di accordi commerciali intrapresi tra il Ctgs e altri soggetti in merito all’acquisto di un impianto usato.

Il Sindaco, Massimo Cialente, non più tardi di 6 mesi fa aveva dichiarato: “Per il Gran Sasso stiamo finalmente per avviare il piano di rilancio ed investimenti, sono pronto a razionalizzare il personale, assicurando a tutti uno stipendio sicuro, ma, o tutti collaborano, oppure sono anche pronto a chiudere e ripartire da zero. Non intendo più tollerare quanto sta accadendo da tempo. Da domani pretenderò che ciascuno stia al suo posto e ciascuno si assuma le proprie responsabilità . A chi non sta bene dico che può dimettersi o licenziarsi anche domani. A me ancora non scende giù quanto accaduto lo scorso anno per la funivia. Dovemmo ritardare per due atti di sabotaggio. Sparì un bullone particolare che questa estate abbiamo ritrovato nei valloni. Sicuramente il sabotaggio fu compiuto da un dipendente, e purtroppo le indagini dei Carabinieri non sono riusciti ad identificarlo. Quindi, nel momento in cui mi assumo la responsabilità politica del ritardo, nel contempo mi assumo la responsabilità di entrare anche sulle questioni interne all’azienda”.

Alla luce di quanto sta accadendo forse sarebbe il caso di far sapere alla cittadinanza il futuro del Ctgs in vista anche della prossima stagione invernale, prima che sia troppo tardi.

Torna in alto