Ci serve il G8?

g8

Continuano le scossette… mi sembra si giri un pò confusi sul da fare per ripartire, ma forse è normale. E stare sotto i riflettori non aiuta a razionalizzare.

Il circo mediatico, il Consiglio dei Ministri all’Aquila, il G8, l’attenzione mondiale sulla nostra città… la città di Sant’Agnese, è tutto così strano. In realtà mi dico: abbiamo bisogno di case, strade, scuole, servizi, non di una passerella planetaria.

Avremo veramente le case tra 5 mesi, le scuole a settembre, il metano nelle case, la città disegnata nei tempi che ci assicura Berlusconi? Io personalmente non riesco a pensare ad un provvedimento a breve senza avere una visione di medio lungo raggio, forse perché spero così di far mettere radici, di ancorare l’attività dell’emergenza per garantire un futuro.

Mi guardo intorno e penso al paradosso delle aziende che ricominciano l’attività con grande prontezza, capacità, coraggio, e non solo perchè perdono 700mila euro/giorno, ma anche per i propri dipendenti che i giorni successivi al terremoto erano tutti là (mi sono chiesta se in altre parti d’Italia sarebbe successo lo stesso). Loro rimettono su gli impianti ma i dipendenti potrebbero non avere la possibilità di restare a lavorare per l’assenza di una casa. Ecco così dalle aziende arrivano le tende nei recinti aziendali, le mense, i soldi contanti agli operai per loro necessità.

Queste aziende sono speciali, si stanno sostituendo allo Stato, alla protezione civile, agli psicologi …. e poi mi chiedo: che paradosso!

Si leggono tante iniziative ricche di azioni e dettagli per soccorrere chi è senza lavoro, per sostenere con ammortizzatori sociali chi resta senza lavoro e chi senza “bottega” … ed è giustissimo, ma poi penso che queste aziende che spendono tanto di proprio senza aiuti per ricominciare e non si fermano, questi lavoratori che sono lì presenti sul posto per lavorare subito per realizzare tutto questo (e sappiamo cosa significa ripartire subito) … non sono contemplati in questi documenti.

E’ un mondo di cui personalmente sono fiera e ringrazio che esista …. ma altri non se ne accorgono. Sarà questo mondo che poi metterà realmente L’Aquila in grado di rinascere insieme alla forza e all’onestà delle persone.

Spero solo che in un prossimo futuro questi “aiuti non attesi” di ammortizzatori sociali “non richiesti” possano diventare contributi di diritto dati per lo sviluppo e l’innovazione di queste aziende e dei loro lavoratori.

di Maria Cattini
[tratto da Gli Editoriali del Direttore – IlCapoluogo.it]

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