Abruzzo: Chiodi non è più lo sceriffo di Nottingham?

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di Maria Cattini – Il Presidente Chiodi ha parlato nei giorni scorsi della possibilità “concreta” per la Regione di riduzione delle aliquote fiscali, l’addizionale regionale Irpef e l’Irap che riguarda le imprese. Riguardo all’entità della riduzione fiscale, Chiodi ha voluto precisare che il “tesoretto” di quasi 40 milioni di euro di cui potranno beneficiare gli abruzzesi, (la differenza tra i 140 milioni di euro di fiscalità aggiuntiva ed i 98 milioni di euro di debiti legati alle cartolarizzazioni), “non è certo uno sconticino visto che equivarrà, all’incirca, al 30 per cento dell’intero prelievo fiscale della Regione”.

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Ora, senza voler entrare nel merito dell’azione politica che ha portato l’Abruzzo da Regione “canaglia” a Regione virtuosa per il risanamento dei conti della Sanità, iniziato nel 2007 soprattutto  con il duro sacrificio degli abruzzesi, trovo ragionevole la proposta del Presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale Emilio Nasuti: “Perché non destinare le risorse derivanti dal taglio del debito sanitario per la riduzione dell’Irap alle imprese?”. I 40 milioni di fondi disponibili grazie alla riduzione del deficit della sanità, potrebbero essere destinati alla fiscalità delle imprese, così da contribuire alla tutela dei livelli occupazionali, secondo la proposta di Nasuti. Secondo il Consigliere, ridurre di 80 euro l’anno le tasse alle famiglie abruzzesi, porterebbe benefici minimi, pari a circa 7 euro al mese.
Facendo un po’ di conti è venuto fuori questo quadro.
Per il periodo d’imposta 2011 e 2012 l’aliquota dell’Addizionale regionale IRPEF per la Regione Abruzzo è fissata all’1,73%. Un abbattimento del 30% comporterebbe una diminuzione dell’aliquota dello 0,52% che su un reddito lordo di circa 24.000,00 euro comporterebbe un risparmio di 124,56 euro.
L’Aliquota Ordinaria IRAP è attualmente pari al 4,82%, una diminuzione del 30% comporterebbe un abbattimento del 1,45%. L’IRAP viene pagata solo dalle imprese e dai professionisti e non dai privati cittadini. Siccome non è possibile esporre in modo sintetico la base imponibile diciamo, in maniera semplicistica, che si calcola sul costo del lavoro al netto dei contributi previdenziali. In questo caso una diminuzione del 30% sarebbe di un certo impatto e con la riduzione dei costi aziendali ne trarrà beneficio tutta l’economia.
A parte il fatto che allo stato attuale le dichiarazioni di Chiodi rimangono una dichiarazione di intenti e nulla di concreto ancora c’è, io voglio credere che la popolazione abruzzese sia abbastanza matura da arrivare a rinunciare a uno “sconticino” sulle tasse a favore di una riduzione della pressione fiscale per le aziende o quant’altro porti ad un rilancio dell’economia di cui beneficerebbero tutti..

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