D’Alfonso, Pezzopane … non vi si può lasciare soli un attimo

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Il tempo di tornare da una breve vacanza che ci ritroviamo l’Abruzzo nuovamente in piena corsa … a passo di gambero. Per la serie “la Grecia è vicina”, infatti, il governatore big Luciano D’Alfonso, tra una perifrasi e una supercazzola prematura delle sue, è riuscito a portare a termine la sua visione della sanità: taglio netto dei punti nascita, anche in centri sostenibili come Atri, e sette milioni alle cliniche private.

Avevamo lasciato L’Aquila con la redazione locale de Il Centro che annunciava trionfalmente al popolo della imminente approvazione in Senato della #leggePezzopane che- testualmente- avrebbe finalmente garantito una “ricostruzione più veloce e trasparente, sostegno reale alle attività produttive, misure per il personale impiegato per il post-sisma nei Comuni del cratere, riconoscimento per le vittime del terremoto e per i loro figli”. Ed invece, al nostro ritorno, non solo la Legge approvata al Senato è stata aspramente criticata da tutti e l’hashtag #leggePezzopane è misteriosamente sparito dal web, ma ritroviamo la piccola, grande senatrice aquilana alle prese con i presunti foto ricatti di Gianfranco Marrocchi, un vecchio amico dei lettori di LAquilablog. Ricordate? Non più di un anno fa avevamo seguito le sue gesta quando, in piena campagna elettorale, inseguiva con la sua troupe di avventurieri Gianni Chiodi con l’intenzione di girare un improbabile film hard “sul governatore abruzzese a la dama bianca della stanza 114”. Notizia rilanciata senza la minima verifica e attendibilità da tutta la stampa locale (solo il Fatto Quotidiano andò alla fine a scoprire il bluff raccontando di aver visto le foto e non contenevano nulla di scabroso). Avevamo approfondito la vicenda, scoprendo anche di altre inquietanti vicende che avevano visto Marrocchi protagonista, e avevamo cercato di spiegare come agiva questo personaggio, cercando di mettere tutti in guardia.
Ma niente da fare. Pare che il centro sinistra abruzzese, forse grato dell’inaspettata e quotidiana operazione di sputtanamento sulla stampa locale ai danni del candidato avversario Gianni Chiodi, se ne fosse innamorato tanto che, inquietante coincidenza, abbiamo ritrovato lo stesso Marrocchi presentato agli aquilani, tifosi e non, come nuovo responsabile marketing dell’Aquila Calcio proprio in occasione di una delle rarissime visite della Senatrice Pezzopane alla sede della società rossoblu. Foto, baci e abbracci per tutti. Allo stesso tempo “gnocchetto”, il focoso fidanzato di SuperStefy, si avvicinava pericolosamente a paparazzi e agenti pubblicitari pur di farsi fotografare con la fascia del ‘+ Bello d’Italia’ strappata via per qualche minuto al legittimo proprietario. Con tutti questi presupposti, temevamo che sarebbe finita molto male. Ma mai avremmo pensato che Marrocchi e i suoi fossero potuti arrivare a prendere di mira anche Giovanni Legnini, attuale vice presidente del CSM. Lo abbiamo scoperto solo oggi grazie all’intervento della Magistratura e alle intercettazioni pubblicate sul Messaggero. Ora SupeStefy può passare vacanze tranquille e continuare a pedalare verso il futuro, e oltre, in compagnia del suo amatissimo e invidiatissimo boyfriend.

Sempre al nostro ritorno, per la serie “non vi si può lasciare soli un attimo”, D’Alfonso riesce a infrangere anche una delle poche certezze che ci erano rimaste nominando suo braccio destro la storica pasionaria del centro destra aquilano Carla Mannetti. Pare che per il suo nuovo prestigioso incarico “Lamannetti”- che a L’Aquila si pronuncia tutto insieme -, abbia avuto il placet da Lorenzo Sospiri in persona. Il noto esponente del centro-destra-destra abruzzese, infatti, sarebbe diventato grazie a Camillo D’Alessandro un grande estimatore dell’inciucio. Casomai sottobanco o lontano da occhi indiscreti. I più maligni, infatti, spiegano che la desolata e isolata “Casa Abruzzo”, inaugurata in occasione dell’Expo di Milano, serva proprio per riunioni e cene carbonare tra gli oltranzisti di destra e di sinistra, che solo lì possono gettare la maschera e stipulare accordi ridisegnando le proprie divergenze parallele tra un bicchiere e un piatto di maccheroni alla chitarra.

Insomma, siamo tornate dal viaggio e, come al solito, tutto è cambiato…per non cambiare niente.

Laquilablog.it, 3 luglio 2015

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