L’Aquila, Aeroporto: ora il Comune è proprietario del sedime aeroportuale. Con la sclassificazione pagherà agli Usi Civici il prezzo di mercato
di Maria Cattini – Finalmente una buona notizia dopo le numerose contestazioni che il Comune si è trovato ad affrontare per via dell’Aeroporto. Dal contenzioso storico con l’Aeroclub ancora in piedi fino ad oggi che arriva la sclassificazione dei terreni degli usi civici per il sedime aeroportuale.
Il Comune, che ha sempre disposto dell’intero sedime aeroportuale pur non avendone titolo, diventerà proprietario dei 10 ettari che erano di proprietà degli Usi Civici di Preturo, come da parere della Regione Abruzzo (determinazione dirigenziale n. DH31/13 del 14/1/2014), a fronte della “richiesta di sclassificazione dei terreni demaniali di natura civica occupati dall’Aeroporto dei Parchi” ai sensi della L.R. 3 marzo 1988 n. 25 art. 10, c 2” dell’area già occupata dalla struttura, di quella occupata con l’adeguamento in conseguenza agli eventi sismici del 6 aprile e del G8 e di quella occorrente per un ulteriore futuro sviluppo. Ossia terre che hanno perso irreversibilmente e da tempo la loro conformazione fisica e la loro destinazione funzionale sono state sclassificate dal regime demaniale civico, per entrare nel regime del patrimonio disponibile del Comune. Si tratta di terreni che ricadono all’interno della recinzione in rete metallica e paletti di ferro che delimita l’area aeroportuale. La Regione ha inoltre indicato che l´indennità di espropriazione sarà stabilita secondo valutazioni di mercato per terreni agricoli.
L’Aeroporto occupa un totale di circa 55 ettari e negli anni 80 una parte di terreni ad uso civico, circa 13 ettari, all’interno della zona di Preturo è stata oggetto di incisive trasformazioni edilizie ed urbanistiche per la costruzione dell’Aeroporto dei Parchi. Dopo numerosi tentativi di sanare la situazione di occupazione abusiva della porzione di terreni demaniali civici inclusi nel perimetro della struttura, a fronte della necessità di realizzare lavori di adeguamento della struttura aeroportuale in previsione del G8 del luglio 2009, si arrivò all’ordinanza n. 635 del 10 giugno 2011 del Commissario per il Riordino degli Usi Civici in Abruzzo che imponeva al Comune dell’Aquila un accordo economico, anche provvisorio, per l’occupazione abusiva dei terreni demaniali civici occupati con l’aeroporto di Preturo, pena il sequestro dei beni stessi.
Il Sindaco dimissionario Massimo Cialente e il presidente dell’Amministrazione separata per la gestione dei beni di uso civico delle frazioni di Preturo, Cese, Colle, S. Marco e Pozza, Antonio Nardantonio, firmarono quindi un accordo transattivo (‘conciliazione’) in data 15 novembre 2011 per l’utilizzo dei terreni gravati da uso civico compresi nell’area dell’Aeroporto dei Parchi.
Sulla base del documento sottoscritto che prevedeva l’assenso alla sclassificazione al fine di acquisire definitivamente al patrimonio del Comune i terreni occupati dall’aeroporto, il Comune dell’Aquila si impegnava a versare all’amministrazione separata di Preturo (usi civici) la somma di 50.000 euro annui, per la durata di 40 anni, ossia due milioni di euro, ai fini dell’utilizzo dei terreni ricadenti nell’area aeroportuale, oltre a 100mila euro per ogni annualità a partire dal 2012 fino al 2014. L’amministrazione degli usi civici, da parte sua, si impegnava a destinare le risorse per realizzare interventi e progetti sul territorio.
Alla luce di questa sclassificazione del sedime aeroportuale, che non inficia la certificazione Enac, e a fronte di un notevole risparmio per il superamento dell’accordo transattivo del 2011, il Comune diventa effettivamente proprietario di quasi tutta l’aerea aeroportuale.
La questione che sorge spontanea è: come mai per anni ha agito come proprietario assoluto e quindi ha firmato convenzioni, indetto bandi di gara (uno nel 2009 e l’altro nel 2011 per la sua gestione), pur non avendone titolo?
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