L’Aquila, Comune: Pietrucci, il nuovo Mr Wolf del Pd abruzzese

pietrucci

di Maria Cattini – Sull’operato di Pierpaolo Pietrucci ex capo gabinetto del sindaco Cialente, da tempo a L’Aquila esistono due scuole di pensiero: chi lo ha ritenuto l’unico operativo dello staff del sindaco, la persona capace di trovare la soluzione ai problemi più disparati. E chi, invece, lo reputa ancora un arrivista senza scrupoli. Il classico politico bravo a trovare scorciatoie e utilizzare le regole nella peggiore tradizione italiana. Per alcuni, infatti, già la genesi della sua “stabilizzazione” nella pianta organica del Comune dell’Aquila rappresenta il classico esempio di come la giovane promessa del Pd aquilano sappia approfittare a proprio vantaggio di ogni opportunità dovuta “all’emergenza”.
Circa un mese fa, il primo, clamoroso colpo di scena: il Sindaco, dopo aver protetto e incoraggiato la fulminante carriera di Pietrucci per sette anni, improvvisamente si è iscritto alla seconda scuola di pensiero, defenestrandolo a malo modo dalla posizione di Capo Gabinetto. «Avevo chiesto ripetutamente al mio Capo di Gabinetto- ha spiegato Cialente a chi gli chiedeva chiarezza- di evitare questi atteggiamenti che sono retaggio di un modo oscuro di fare politica in questa città dove il gossip e la calunnia tentano di assurgere a valenza politica, quando invece sono armi di pressione, a volte mafiosa». Poi aggiungeva il Sindaco: «i giovani devono, a mio modestissimo avviso, apprendere bene le regole della politica. La prima è che la forma è sostanza!». In pratica, per Cialente, Pietrucci si era dimostrato un giovane inesperto di politica e dai modi che evocano quelli mafiosi. Il suo ex delfino non è stato più tenero a descrivere il suo vecchio maestro. Rievocando il suo periodo di studi e nientemeno che Trifuoggi e cercando di spiegare ai cittadini i veri motivi della sua defenestrazione, anche lui ricambiava gentilmente le accuse di mafia bianca, quella che non spara ma elimina comunque “chi diventa scomodo”. Insomma, sulla pelle del buon nome della municipalità dell’Aquila, i due si sono sputati contro le più ignobili accuse.
La squallida partita sembrava chiusa così. Ed invece ci sbagliavamo. Stiamo pur sempre parlando del Pd, dove la sorpresa, come la dignità, rimane sempre nascosta dietro l’angolo. Il sito News-Town, per primo, ha rivelato l’indiscrezione che sembrava a tutti inverosimile per motivi di decenza “facilmente intuibili”, come direbbe Trifuoggi: «Pietrucci sarebbe in procinto di diventare coordinatore dell’area amministrativa dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (Usra)». Si sperava che la notizia fosse dovuta a un colpo di calore di qualche funzionario comunale. O alle solite malignità della stampa “nemica” del sindaco Cialente. Ed invece no. Dopo giorni di attesa, al posto della smentita, si susseguivano le conferme con tanto di particolari. Pietrucci sarebbe già stato adottato da un nuovo padre politico: Luciano D’Alfonso, che, come lui, Trifuoggi ha avuto modo di conoscerlo bene. Tra i Pietrucci e D’Alfonso pare ci sia stata un’intesa a prima vista. Si sono capiti e piaciuti in un istante. Altro che giovane inesperto come sosteneva Cialente. Pietrucci, che lavora da mesi alla sua candidatura alle prossime regionali, per fare il “salto di qualità”, ha capito benissimo che solo con un ruolo dove può dimostrare di saper “risolvere problemi” ai cittadini può costruirsi una solida base elettorale e accrescere i suoi “clientes”, come si diceva una volta.
Ora è chiaro anche il perché il Comune dell’Aquila non ha mai voluto munirsi di un portale internet per le problematiche legate alla ricostruzione. I veloci e affidabili computer non conoscono amici o nemici e non  procurano voti. Forniscono informazioni trasparenti a tutti e, nel caso, stilano graduatorie rispettando rigorosamente le regole. Con i portali non c’è nessuna mano amica che può far “scivolare” i fascicoli in favore o a danno di qualcuno. Tutto questo, a chi si propone come il “Mr. Wolf” del Pd abruzzese, l’uomo da chiamare in caso di aiuto e l’unico capace di risolvere in un modo o nell’altro i problemi, non è utile. Soprattutto non è utile alla sua futura carriera politica che procede nel segno della peggiore tradizione clientelare italiana. Adesso tutti quelli che hanno a che fare con le pratiche del progetto Case, della ricostruzione e di ogni problema legato al post terremoto, sapranno chi chiamare per risolvere i loro problemi: Pierpaolo Pietrucci. E magari votarlo anche alle prossime elezioni. E se alle volte vi sembrerà che il vostro Mr. Wolf utilizzi un “modo oscuro di fare politica”, non vi preoccupate. Presto Cialente ci spiegherà che è solo un’impressione ottica.

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