Soldi buttati, quando Arduini si inventò la candidatura per le “Universiadi Estive”

Stadio Acquasanta

di Maria Cattini – “La candidatura dell’Aquila a capitale della cultura 2019 presuppone che la Città sia pronta per questo appuntamento, non dimenticando che c’è stata anche una candidatura per le Universiadi.” E’ lo stesso ex vice sindaco e assessore allo sport, Giampaolo Arduini, a evocare senza imbarazzi, in un’intervista rilasciata un paio di mesi fa, un altro dei clamorosi e costosi “pacchi” rifilati ai cittadini e che tutti avevano dimenticato: la candidatura alla XXXIX Universiade Estiva. Un altro dei progetti improbabili, portato avanti in nome “dell’aquilanità” e svanito nel nulla insieme ai soldi dei finanziamenti pubblici che nel frattempo sono stati spesi. Pe far cosa, nessuno lo sa.

Insieme all’Aeroporto dei Parchi e allo Stadio dell’Acquasanta, ecco un altro progetto fumoso e mangiasoldi.

Indossava ancora la fascia tricolore da vice Sindaco  quando, nel 2010, Arduini comunicò agli aquilani: “esprimo soddisfazione e compiacimento per la legge votata dall’intero consiglio regionale per esprimere la volontà di candidare la città dell’Aquila a ospitare la ventinovesima universiade estiva 2017”.  “Questo riconoscimento – assicurò fiero- è oggi, per il capoluogo d’Abruzzo, quanto più importante nel panorama sportivo internazionale.”

Certo, come no?

Effettivamente, Arduini fu talmente abile a raccontare questa favola che il Presidente Chiodi sottoscrisse e promulgò la L.R. 47/10 riguardante: “Disposizioni per favorire la candidatura  della Città dell’Aquila e della Regione Abruzzo a ospitare la XXXIX Universiade Estiva”, finanziandola con 88 mila euro. Bastava fare una ricerca su Wikipedia per scoprire che, come con le Olimpiadi, in Italia si fa riferimento solo all’Universiade vera e propria- con tutte le discipline olimpioniche tradizionali- e all’Universiade Invernale, per gli sport invernali. Ma l’importante per i politici è far girar soldi, almeno fin quando il Paese non andrà definitivamente in bancarotta assicurando anni di miseria e povertà ai cittadini.

La novità che nessuno vi ha mai raccontato, tantomeno Arduini, è che l’Universiade del 2017 si terrà a Taipei, (Chinese Taipei) mentre quella invernale- alla quale, eventualmente, sarebbe stato più logico proporre la candidatura- si terrà ad Almaty, in Kazakistan. Ma si può sempre riproporre la candidatura per il 2019, tanto che paga Arduini?

Come sono stati utilizzati quei soldi, sembra non interessare nessuno. Anche se un sospetto, dalle dichiarazioni rilasciate dalla Iorio a LaqTv riguardo il reperimento dei fondi per completare l’Acquasanta, nasce spontaneo. Ma come si dice: passata la festa gabbato lo santo. Anzi, il giochetto è riuscito così bene che oggi ci riprovano con un’altra candidatura improbabile: quella a Capitale europea della Cultura, che riesce a entusiasmare e convincere solo quelle poche ‘famiglie’ aquilane che possono rivendicare i diritti, e i soldi, su tutto ciò che riguardi la “cultura” in città.

In Consiglio regionale, dove Arduini peraltro ancora lavora, è appena arrivato in commissione un nuovo disegno di legge per il “Rifinanziamento del capitolo di spesa “Candidatura della città dell’Aquila a capitale europea della cultura”. Nel 2012, per lo stesso scopo, avevano provato a “sfilare” le risorse- 20 mila euro- dagli stipendi dei dipendenti del Consiglio regionale e precisamente dal capitolo di spesa U.P.B. 02.01.005 – 11202 “Trattamento economico del personale: principale ed accessorio”. Oggi dove pensano di prenderli?

Intanto, il Comune continua di anno in anno, con centinaia di migliaia di euro, a finanziare questa improbabile candidatura e i “professori” che se ne occupano, in nome “sempre” dell’aquilanità.


Chi prova a sollevare dubbi e perplessità, invece, viene subito additato come ‘il nemico’ che non ama abbastanza la città o che nasconde qualche interesse. Nella realtà, si tratta solo di semplici cittadini che si sono rotti le scatole di essere presi in giro da decenni sempre dagli stessi personaggi che, con “i fondi” per progetti immaginari, ci sono “cresciuti e pasciuti” per tutta una vita.

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