Non dovrebbe essere difficile essere trasparenti…

trasparenza

Gli abruzzesi colpiti così duramente in questa tragedia non si sono mai sentiti soli. Alla loro forza di carattere si è aggiunta l’azione sinergica degli aiuti (donazioni, solidarietà) pubblici e privati che, come un grande fiume, stanno attraversando i territori devastati.

Tanta solidarietà che si è espressa e si esprime ancora oggi con abbracci, affetto, vicinanza, cordialità e denaro. E quando la solidarietà si esprime in denaro, purtroppo, si risvegliano negli uomini delle insane ambizioni. La peggiore, la conosciamo tutti, è quella di sottrarre il dono al bisognoso, per farne, si pensa, qualcosa di migliore e di più utile.

Una movimentazione di risorse così massiccia, in realtà, non si era mai vista nel nostro Paese. Ma non vorremmo che la generosità e la solidarietà del popolo italiano sia ancora una volta tradita, e resa, in gran parte, inutile. Chi controllerà? Chi dirà quanto e come verranno spesi questi soldi? Quanti andranno persi?

Proprio per evitare che il tarlo del sospetto e della diffidenza si insinui nella nostra gente, tra di noi, è indispensabile che ci sia un attento controllo e monitoraggio a tutela della correttezza dell’impiego del denaro raccolto. L’idea del report “Abruzzo Operazione Trasparenza” nasce proprio da questo, avere una base certa di conoscenza, relativa a ciò che è stato donato e da chi, i canali di accantonamento e di utilizzo delle donazioni economiche, nonchè notizie sull’uso che verrà fatto degli aiuti economici e come questo si concretizzerà. Soprattutto verrà fatto uno sforzo per contattare gli enti e gli organizzatori di manifestazioni benefiche, e chiedere loro di rendicontare in modo chiaro la loro raccolta di denaro a favore dei terremotati. E se non daranno risposte e cifre, saranno loro stessi ad assumersi la responsabilità, di fronte ai donatori e ai beneficiari, della loro mancanza di trasparenza.

Ma è così difficile, nell’era della informatizzazione immaginare un portale in cui viene dichiarato pubblicamente l’ammontare della somma raccolta dalle singole associazioni, il numero dei donatori e persino l’elenco delle somme? E del loro utilizzo? Perchè non legarlo a delle fasi progettuali in continuo aggiornamento in modo che il donatore capisca che i suoi 2,3 4 o 50.000 euro sono stati adoperati per la ricostruzione di X che inizia giorno Y e finisce giorno Z piuttosto che per l’acquisto di ambulanze o beni di prima necessità? Quanto della somma donata tramite il famoso SMS arriva realmente ai destinatari?

Non dovrebbe essere così difficile essere trasparenti almeno in queste dolorose situazioni… la trasparenza la si applica non la si proclama!

di Maria Cattini
[tratto da Gli Editoriali del Direttore – IlCapoluogo.it]

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