Quando la morte diventa spettacolo…

migranti

Leggo questa mattina che “quattro dei settantacinque migranti a bordo del gommone respinto oggi in Libia dal governo italiano, sono ricoverati in ospedale a Malta. I quattro, tra i quali una donna e un neonato, sono stati soccorsi ieri sera dalle motovedette maltesi. Un quinto profugo in precarie condizioni e’ stato invece trasferito stamani dalle motovedette italiane a Pozzallo”.

Senza voler celare dietro il mio intervento una presa di posizione politica è innegabile che ci troviamo di fronte all’ennesimo “spregio al diritto internazionale”, perchè così è stata definita dall’ONU la politica di respingimento che vede l’Italia e la Libia strette in un accordo che viola, in casi come questi, il rispetto dei diritti umani. Probabilmente se i cinque sopravvissuti di fine agosto non avessero raccontato la loro odissea dopo essere stati alla deriva per oltre venti giorni su un gommone di 12 metri, non avremmo saputo dell’orrore di questa ennesima strage del mare.

Di sicuro ci siamo indignati tutti e si sono riempite le pagine di quotidiani con dettagli e prese di posizione. Ma che dire poi quando morte e gioco vengono messi sullo stesso livello: strage di immigrati nel Mediterraneo e gioco a “Rimbalza il clandestino” sul sito della Lega!

Ecco l’Italia del 2009 viene da pensare! Di sicuro non è così, ma sembra un paradosso che questo fatto sia stato denunciato dall’ARCI e non da tutto il mondo politico in blocco, Lega esclusa chiaramente! Il giochino che stabilisce “se sei un vero leghista”, i partecipanti, cliccando col mouse su barconi che trasportano extracomunitari verso le nostre coste, ne provocano l’affondamento. Secondo me ci troviamo di fronte ad uno dei giochi più idioti mai concepiti, al di là della propaganda razzista ed istigatrice.

Non è di molto tempo fa la notizia che gli italiani si sono scandalizzati quando hanno scoperto gruppi su Facebook che esaltavano Totò Riina. Questa volta non basta scandalizzarsi. Questa volta non si tratta di una bravata adolescenziale. Questa volta è la pagina di un partito politico i cui principali esponenti sono membri dell’attuale governo. E la morte diventa spettacolo. Non si tratta di essere pro o contro la Lega ma, semplicemente, di difendere il principio secondo il quale la Rete per restare libera ha bisogno di essere usata in modo responsabile da tutti e, ovviamente, spetta ai politici (tutti) dare il buon esempio e condannare tali iniziative. Ne va della loro credibilità e del rispetto dello Stato di diritto in Rete così come fuori dalla Rete.

di Maria Cattini

[tratto da Gli Editoriali del Direttore – IlCapoluogo.it]

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