SuperStefy preferisce non farsi contare: “non alle primarie per la candidatura alla Regione”

stefania pezzopane

Una delle regole auree in politica è evitare scrupolosamente di farsi contare se non si è sicuri di avere i numeri dalla propria parte. Il fumoso sondaggio dell’Istituto Piepoli sulla ‘fiducia dei cittadini abruzzesi’ pubblicato nei giorni scorsi da “Il Centro”, non ha affatto convinto neanche la “favorita” Stefania Pezzopane che, dall’ultima cocente bocciatura delle urne, quella per la rielezione alla Provincia, preferisce solo candidature “blindate” come quella di capolista al Senato o nella lista di Renzi. Candidature in liste bloccate dove era impossibile perdere.  La Senatrice è troppo furba per sapere che sarebbe stato molto difficile per lei convincere il resto degli abruzzesi a votarla. Soprattutto dopo aver fatto per anni della “ricostruzione dell’Aquila” l’unica sua priorità. Ma se non l’hanno votata neanche a Onna, il suo paese natale raso al suolo dal terremoto, perché gli abruzzesi avrebbero dovuto votarla nelle urne di Penne, piuttosto che in quelle di Gissi?

L’insofferenza nei confronti di SuperStefy, negli ultimi mesi, è aumentata non solo nel campo avversario ma, soprattutto, all’interno del suo stesso partito. A Roma, caso più recente, non sono stati affatto graditi i suoi continui attacchi al Ministro Trigilia, per altro uno dei pochi  ministri “tecnici” scelti proprio da Matteo Renzi.

Così come non era stato affatto gradito il tradimento ai bersaniani che la volevano in campo per Cuperlo, non certo per Renzi. E non è piaciuto ai “renziani” aquilani della prima ora, la sua improvvisa quanto stupefacente conversione che le ha fatto ottenere il blindatissimo posto da capolista, proprio per Renzi, alle ultime primarie nazionali del Pd. Alla fine, Renzi ha vinto anche a L’Aquila, ma con almeno dieci punti percentuali in meno rispetto alla media regionale. Non certo un risultato edificante, ma ottimo per gli interessi della senatrice, che può così continuare a galleggiare rivendicando un ingombrante ruolo all’interno della provincia dell’Aquila. 
Ma le urne con le preferenze, sono un’altra cosa. La senatrice, dopo venti cinque anni di sopravvivenza politica, lo sa bene.

L’annunciata intenzione di partecipare alle primarie contro il più che temibile D’Alfonso, è stata in realtà solo una mossa studiata dalla Pezzopane per smuovere le acque e uscire dall’isolamento nella quale è finita insieme al sindaco Cialente. Un modo nuovo per bussare alle porte delle stanze romane. Ma anche questa volta, nessuno le ha aperto.

Eccola, quindi, tornare oggi nelle vesti del politico magnanime per giustificare il suo passo indietro: “L’Aquila non può perdere un rappresentante in Parlamento” dice poco prima dell’inizio della conferenza stampa convocata al Comune dell’Aquila, “non sono bulimica o ipertrofica, non mi piacciono i politici che abusano del loro ruolo e delle loro possibilità.”

Tanto buona, che la Pezzopane è già pronta a soccorrere il prossimo vincitore delle primarie: ”darò il mio sostegno a Luciano D’Alfonso- aggiunge, bruciando la riunione regionale del Pd prevista per questo pomeriggio a Pescara- il miglior candidato per le prossime elezioni regionali”.

Tradotto in aquilano: “bbona forse… ma fessa proprio no!”

L’Aquilablog.it, 10 febbraio 2014

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