⁣Inu-Oh arriva nei cinema italiani il 12 ottobre

Inu-oh

La pellicola, Inu-Oh, il cui titolo originale è  犬王, è stata prodotta in Giappone e in Cina nel 2021 ed è stata tratta dal romanzo di Hideo Furukawa e sceneggiata da Akiko Nogi. Presentato in concorso alla 78° Mostra del Cinema di Venezia, il film ha impressionato pubblico e critica per l’eleganza delle animazioni e la forza della sua colonna sonora.

Inu-Oh è una ucronia. Il regista Masaaki Yuasa rielabora la storia del Giappone collocando la nascita del rock nel XIV secolo e rispondendo alla domanda “Come sarebbe stato se il rock fosse approdato tra i bonzi suonatori di biwa?”. Il film ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe come miglior film d’animazione.

Alla realizzazione del film, basato su un romanzo di Hideo Furukawa, hanno partecipato anche Taiyō Matsumoto in qualità di character designer e Otomo Yoshihide come compositore. Il film, proiettato nelle sale Giapponesi nel 2022, giungerà al cinema dal 12 Ottobre, distribuito dalla Double Line in collaborazione con Hikari Edizioni.

Inu-oh ruota intorno alla storia del personaggio omonimo, una figura realmente esistita nel corso del quattordicesimo secolo in Giappone. Si trattava di un drammaturgo e attore del teatro nō particolarmente apprezzato, della cui esistenza ci sono giunti però ben pochi documenti. La pellicola ne ripercorre la vita, affiancandolo ad un suonatore di biwa con cui rivoluzioneranno il teatro dell’epoca.

Inu-Oh – La storia

Giappone medievale, periodo Muromachi (1336-1573). Inu-oh (interpretato da Avu-chan, cantante del popolare gruppo fashion punk Queen Bee, alla sua prima incursione nel doppiaggio) è un artista antesignano del moderno teatro noh. Nato con caratteristiche fisiche anomale, cresciuto all’aperto come un cane, ha ereditato il talento del padre per il teatro ed è in grado di usare le sue peculiari caratteristiche fisiche per danzare in modo innovativo. Tomona (a cui dà voce l’attore e ballerino Mirai Moriyama) è un monaco suonatore di biwa, vittima di una maledizione che lo ha reso orfano di padre e cieco. I due si incontrano nella capitale Kyoto e iniziano a esibirsi insieme. Con i loro spettacoli, che infrangono le regole delle arti tradizionali, diventano le pop star di una nuova èra e in breve tempo le folle impazziscono per loro. Cosa sarebbe successo se l’hip-hop, la musica rock e i febbrili festival musicali all’aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo?

Inu-Oh – La sceneggiatura

La storia, adattata dalla sceneggiatrice Akiko Nogi (The Voice of SinI Am A Hero, Unnatural e MIU404), è liberamente ispirata a The Tale of the Heike: The Inu-oh Chapters (2017) dello scrittore Hideo Furukawa, uno spin-off tratto dal suo precedente lavoro di traduzione in lingua moderna del celebre The Tale of the Heike, romanzo storico frutto di racconti trasmessi oralmente sul clan Heike. L’ambientazione ricorda quella del manga Dororo di Osamu Tezuka, ma con elementi di interessante unicità: l’interpretazione audace della figura di Inu-oh (letteralmente “Re dei cani”), enigmatico performer teatrale realmente esistito a cavallo tra il XIV e il XV secolo.

Inu-Oh – L’animazione e la musica

Il racconto ricco di dettagli, l’immaginario di Yuasa (il più anticonformista dei registi di anime) e il contesto storico hanno rappresentato una grande sfida estetica per l’intera squadra di animazione. Il fumettista Taiyo Matsumoto (HanaotokoTekkonkinkreetPing Pong, manga sportivo pubblicato in Italia da Hikari edizioni, No. 5TakemitsuzamuraiSunny e Cats of the Louvre, editi da Shogakukan) si è occupato del progetto grafico dei personaggi oltre che della copertina del libro originale. Il compositore Otomo Yoshihide è autore della sorprendente colonna sonora, libera e versatile, che trascende i generi classici e può passare rapidamente dal rock ‘n’ roll moderno alla musica orchestrale. A lui si deve anche l’idea che il modo migliore per lavorare su questo film sarebbe stato anteporre la musica alle animazioni.

Inu-Oh | Expresión - Il Blog di Maria Cattini

I

Premiazione


Inu-oh di Masaaki Yuasa è stato il vincitore del Future Film Festival 22: il lungometraggio denso di riferimenti alla storia giapponese, pervaso da un senso di ribellione, premiato dalla giuria della rassegna composta dalla giornalista de El Pais Rocio Ayuso.

Torna in alto