L’Aquila, Confartigianato: non si riesce a fare chiarezza sui debiti, persi 15 mesi

confartigianato lombardo

Sono passati 15 mesi ma dei conti in rosso di Confartigianato L’Aquila ancora non se ne sa nulla. Alla commercialista incaricata di ricostruire la storia contabile dell’anno 2011, Ottaviana Giagnoli, è stato revocato, inaspettatamente, l’incarico due giorni fa. La versione ufficiale del presidente Angelo Taffo è che la ricostruzione contabile ora verrà consegnata a una società di revisione già scelta, che dovrà certificare i debiti dell’associazione. In realtà non si sarebbe alcun documento finale perchè la Giagnoli, il cui incarico era stato deliberato nel febbraio 2013, non ha potuto ultimare il proprio lavoro e, quindi, non esisterebbe nessuna relazione da certificare e si dovrà ricominciare tutto daccapo.

La lunga vicenda dei debiti di Confartigianato L’Aquila inizia con l’insediamento del neo-presidente Angelo Taffo, l’11 luglio 2012. La chiacchierata gestione del suo predecessore, Luigi Lombardo, aveva lasciato come strascichi una contabilità incerta. La nuova dirigenza decideva quindi di avviare una due diligence per mettere nero su bianco i debiti di Confartigianato, nominando quattro professionisti: i commercialisti Antonio Durantini e Vittoriano Angelini, l’avvocato Gabriella Giuliani e Pierluigi Arduini. «A questo primo step –  dichiara il presidente Taffo – è seguito un ulteriore passaggio nel quale abbiamo incaricato Ottaviana Giagnoli di una ricostruzione contabile a 360° ma, purtroppo, il sequestro della contabilità ad opera della Guardia di finanza nell’aprile del 2013, ha rallentato il lavoro». L’indagine alla quale si riferisce Taffo è quella che vedrebbe indagati, per omesso versamento di imposte dirette ed indirette per 70 mila euro circa, Luigi Lombardo e Pio Fulvi, rispettivamente ex presidente e legale rappresentante della Confartigianato Abruzzo.

Laquilablog.it, 31 ottobre 2013

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