Nuovo scontro tra Salvini e Letta sull’Ucraina. Draghi, siamo con Kiev

Guerra Ucraina

Conflitto Russia - Ucraina. L'attenzione con cui la Russia sta seguendo l'esito del voto e i rapporti tra il centrodestra e Mosca tornano a infiammare la campagna elettorale. Se da un lato il premier Mario Draghi ribadisce che l'Italia “continuerà a sostenere l'Ucraina”, e che “la Russia deve porre fine alla sua occupazione illegale, ai suoi attacchi brutali contro i civili disarmati”, si registra l'ennesimo scontro tra Matteo Salvini e il Pd, stavolta sul tema delle sanzioni europee contro il governo russo. Per il leader della Lega “L' avanzo commerciale della Russia è di 70 miliardi di dollari: per la prima volta nella storia il sanzionato ci guadagna. Non vorrei che le sanzioni stiano alimentando la guerra. Spero che a Bruxelles stiano facendo una riflessione”. Molto dura la replica del segretario Enrico Letta “Le sanzioni sono una scelta europea. La cosa peggiore che si possa fare è dare segnali di cedimento a Putin: su questo l'Italia deve essere molto netta, mantenere le sue alleanze, e non cambiare linea. Farlo vorrebbe dire darla vinta a Putin che sta ricattando l'Italia e l’Ue. Al ricatto non si risponde con il cedimento”. In serata arriva la replica della Lega: “Letta non ha argomenti per parlare agli italiani, sceglie gente che minaccia di morte il prossimo, candida gente che odia Israele e rimpiange l'Unione Sovietica, parla solo di russi o fascisti. Noi rispondiamo con Flat Tax e Quota 41”. Ma non è solo il Pd a essere allarmato. Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio prende posizione: “Dobbiamo sostenere gli ucraini altrimenti i prossimi saremo noi. Il sostegno all'Ucraina è il sostegno a tutti noi”.

Un’altra polemica altrettanto dura scoppia a causa delle parole del consigliere politico di Vladimir Putin, Dmitrij Suslov: “Stando ai sondaggi il centrodestra guidato da FdI dovrebbe vincere le elezioni e probabilmente il nuovo governo aggiusterà l'approccio alla guerra e ai rapporti con Mosca. E questo potrebbe fare da laboratorio per altri Paesi della Ue”. Frasi che gettano altra benzina sul fuoco provocando un secco batti e ribatti tra Pd Forza Italia circa i rischi di un ipotetico cambio di collocazione internazionale del nostro Paese in caso di vittoria del centrodestra: “Prima Medvedev, oggi Suslov che spera nella vittoria del centrodestra per far diventare l'Italia laboratorio in UE nella fine del sostegno all'Ucraina. Certi amori non finiscono… C’è anche questo in gioco il 25 settembre” è il commento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini a cui replica sempre Matteo Salvini: “Sull'Ucraina la Lega farà quello che gli altri Paesi democratici ed occidentali fanno. Comunque vadano le elezioni la collocazione internazionale dell'Italia non si cambia”.

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