Scambiarsi i regali di Natale. La storia

Scambiarsi i regali di Natale

Dal Cavallo di Troia all’Elefante Albino di Leone X

L’usanza di scambiarsi i regali di Natale è profondamente radicata nella nostra storia, una pratica che si è evoluta nel corso dei secoli, mescolando tradizioni pagane e religiose.

Origini Antiche e Tradizioni Pagane

L’atavica usanza di scambiarsi doni ha origini antichissime, risalenti al IV secolo con san Nicola di Bari, noto anche come Santa Claus. La pratica di nascondere piccoli doni nelle scarpe dei bambini a Natale ha radici nelle tradizioni pagane, una cristianizzazione di antichi riti che celebravano la nascita di Gesù a fine anno. Le diverse interpretazioni delle origini del regalo natalizio rendono affascinante il suo contesto storico.

Ruolo dei Doni nella Cultura Greca

Nell’antica Grecia, lo scambio di doni non solo sottolineava rapporti paritari o disuguali tra individui, ma aveva anche il potere di creare dipendenza e subordinazione. Doni preziosi e talismanici passavano di mano, simboleggiando potere e azioni risarcitorie. Il celebre cavallo di Troia, un regalo simbolico, rappresenta uno degli episodi epici dell’antichità, evidenziando la complessità di questo rituale nei tempi antichi.

Eredità Etrusca e Regali “Firmati”

Gli Etruschi, popolo di antica saggezza, praticavano lo scambio di doni simbolici, spesso rappresentati da oggetti in miniatura. Questi doni, spesso firmati dal donatore, erano utilizzati come merce di scambio, contribuendo al prestigio delle famiglie aristocratiche. Il “circuito del dono” era un’azione disinteressata, senza garanzia di restituzione, che costruiva e alimentava i legami sociali.

Trasformazioni durante l’Impero Romano

A Roma, lo scambio di regali diventò una pratica diffusa a fine anno. Offerte a divinità come Giano e Strenia comprendevano ramoscelli e dolcetti. I Saturnalia, festeggiamenti in onore del dio Saturno, vedevano lo scambio di regali economici come dadi, candele colorate e abiti. Con l’avvento del cristianesimo, la pratica del dono assunse una nuova dimensione, trasformandosi in un atto di carità e beneficenza verso i poveri.

Dal Medioevo al Rinascimento

Nel Medioevo e nel Rinascimento, la magnificenza dei regali raggiunse l’apice. Lorenzo il Magnifico ricevette sontuosi doni diplomatici, mentre Luigi XIV donava bomboniere in madreperla e avorio. La gara a chi facesse il regalo più raffinato era incessante, con regali simbolici che rappresentavano il potere e la grandezza dei donatori.

Scambiarsi i regali di Natale nel Mondo Moderno

Oggi, lo scambio di regali durante le festività natalizie o i compleanni rimane una pratica consolidata, soprattutto tra familiari e amici. Tuttavia, la dimensione comunitaria del dono, tipica delle antiche società, si è persa nel nostro contesto razionalista.

Il regalo, inteso come atto disinteressato, sopravvive principalmente nel volontariato, mantenendo la nobiltà del gesto.

Lo scambio di regali di Natale è una tradizione intramontabile che ha attraversato epoche e culture, da antiche cerimonie pagane a regali sontuosi delle corti rinascimentali. La pratica, seppur trasformata nel tempo, continua a rappresentare un gesto di affetto e condivisione, mantenendo il suo fascino e il suo significato nell’esprimere legami sociali e affettivi.

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